La Provincia di Milano ha autorizzato Rosate e Vignate, i due comuni che
avevano sollevato la questione, a “mangiare” alcuni pezzetti di Parco
agricolo Sud Milano con le varianti approvate dall’assemblea dei
sindaci. Ma lunedì mattina fuori da palazzo Isimbardi (sede della
Provincia di Milano), nonostante il gelo polare, le associazioni per la
tutela del territorio hanno messo in atto quello che avevano promesso,
cioè la protesta seguita dalla richiesta di poter intervenire
all’assemblea di 61 comuni. Una delegazione è riuscita anche ad entrare
nella sede della Provincia, ma senza alcuna possibilità di intervento.
La voce degli ambientalisti del territorio sudmilanese è stata confinata tutta fuori ma non ha mancato di farsi sentire forte, tirando fuori tutta la propria preoccupazione per quella che è la temuta stagione di nuovi corposi “stralci” ai confini del Parco milanese. Stralci autorizzati dalla proposta di modifica del Ptcp, cioè il Piano territoriale della provincia. Le amministrazioni comunali, Vignate e Rosate sono le prime, nei giorni scorsi hanno puntato l’indice sulla “ghigliottina” - a loro avviso- delle compensazioni: il sistema che assegna la possibilità di destinare a superficie di nuova costruzione lo 0,2 per cento di quanto è già urbanizzato oggi. Per un ettaro di cemento (10.000 metri quadri), 20 metri quadrati nuovi dello stesso materiale. Secondo il forum di sodalizi che ieri hanno animato il presidio davanti a palazzo Isimbardi, di terreno stralciato ne basta e avanza. «Con la situazione immobiliare attuale è davvero insensato pensare che il mattone sia una strada da battere ancora - hanno detto, tutti d’accordo, i promotori di “Non seminate cemento nel parco” -, invece bisogna avere l’intelligenza di fare cose diverse: sostenere l’agricoltura, i contratti di fiume, gli itinerari ciclopedonali e storico artistici. Altro che case e biogas, arrivati a un binario sterile». In questa posizione si ritrovano Cia, Confederazione Italiana Agricoltori Milano e Lodi; Desr, Distretto di economia solidale del Parco Agricolo; Forum Salviamo il Paesaggio; Gol, Gruppo ornitologico lombardo; Italia Nostra Nord ovest e Milano Sud Est; Fai, Fondo italiano per l’ambiente; Lac, Lega per l’abolizione caccia Lombardia; Legambiente Lombardia; cooperativa Mag2; Tavolo finanza etica; Wwf Lombardia; Comitato No Tem Si Metro, Wwf Sudmilanese, No Toem (Tangenziale ovest esterna di Noviglio) e altri. Sostiene l’iniziativa ambientale anche Pietro Mezzi, ex sindaco di Melegnano, storico esponente dei Verdi, consigliere di Sel proprio alla Provincia di Milano: «Purtroppo stiamo perdendo un po’ alla volta l’idea originaria del Parco agricolo Sud Milano nel 1990: avere un sud profondamente differente rispetto al congestionato nord milanese».Fonte: Il Cittadino
La voce degli ambientalisti del territorio sudmilanese è stata confinata tutta fuori ma non ha mancato di farsi sentire forte, tirando fuori tutta la propria preoccupazione per quella che è la temuta stagione di nuovi corposi “stralci” ai confini del Parco milanese. Stralci autorizzati dalla proposta di modifica del Ptcp, cioè il Piano territoriale della provincia. Le amministrazioni comunali, Vignate e Rosate sono le prime, nei giorni scorsi hanno puntato l’indice sulla “ghigliottina” - a loro avviso- delle compensazioni: il sistema che assegna la possibilità di destinare a superficie di nuova costruzione lo 0,2 per cento di quanto è già urbanizzato oggi. Per un ettaro di cemento (10.000 metri quadri), 20 metri quadrati nuovi dello stesso materiale. Secondo il forum di sodalizi che ieri hanno animato il presidio davanti a palazzo Isimbardi, di terreno stralciato ne basta e avanza. «Con la situazione immobiliare attuale è davvero insensato pensare che il mattone sia una strada da battere ancora - hanno detto, tutti d’accordo, i promotori di “Non seminate cemento nel parco” -, invece bisogna avere l’intelligenza di fare cose diverse: sostenere l’agricoltura, i contratti di fiume, gli itinerari ciclopedonali e storico artistici. Altro che case e biogas, arrivati a un binario sterile». In questa posizione si ritrovano Cia, Confederazione Italiana Agricoltori Milano e Lodi; Desr, Distretto di economia solidale del Parco Agricolo; Forum Salviamo il Paesaggio; Gol, Gruppo ornitologico lombardo; Italia Nostra Nord ovest e Milano Sud Est; Fai, Fondo italiano per l’ambiente; Lac, Lega per l’abolizione caccia Lombardia; Legambiente Lombardia; cooperativa Mag2; Tavolo finanza etica; Wwf Lombardia; Comitato No Tem Si Metro, Wwf Sudmilanese, No Toem (Tangenziale ovest esterna di Noviglio) e altri. Sostiene l’iniziativa ambientale anche Pietro Mezzi, ex sindaco di Melegnano, storico esponente dei Verdi, consigliere di Sel proprio alla Provincia di Milano: «Purtroppo stiamo perdendo un po’ alla volta l’idea originaria del Parco agricolo Sud Milano nel 1990: avere un sud profondamente differente rispetto al congestionato nord milanese».Fonte: Il Cittadino