Col 2012 inizia l’era delle Case dell’Acqua “riservate ai residenti”, e a
pagamento, anche nel Sudmilano. E per chi non abita entro i confini
municipali, abbonamento un po’ più salato alla minerale, cioè all’acqua
addizionata di gas. La naturale resta a libera quantità, ci mancherebbe.
I comuni dal canto loro difendono l’introduzione del ticket: «Se un
servizio ha un costo annuo, non si vede perché non chiederne la
copertura economica. Del resto, anche prima si pagava col bilancio». In
ogni caso, fra le molte cose di un’Italia a cinghia tiratissima, l’anno
nuovo mette anche le “fontane di nuova generazione” che hanno smesso di
zampillare per tutti. D’ora in poi prima di attingere la frizzante
occorrerà passare una carta nei lettori ottici. Se non è ricaricata, o
se non si risiede nel comune dove la «fontana» sorge, le bottiglie sono
destinate a rimanere vuote e bisognerà accontentarsi della qualità
«stile rubinetto di casa». Un provvedimento di questo genere è già stato
varato nei mesi scorsi da Vizzolo Predabissi, che ora l’ha rafforzato.
Il comune alle porte di Melegnano ha definito un doppio prezzario. Per i
residenti, 10 euro all’anno, 0,8 al mese, consentiranno di mettere nel
bagagliaio e in frigorifero 30 litri mensili a testa; per i non
residenti, stesso limite di quantità però con la spesa di 25 euro annui,
sostanzialmente 2 ogni trenta giorni. Tutto passa per l’inserimento di
un badge magnetico; in assenza di badge esce solo l’acqua naturale.
«Dobbiamo coprire almeno i costi della fornitura di CO2 - evidenzia
Mario Mazza, sindaco - perché ogni anno va messa a bilancio una spesa di
7-10mila euro. Invitiamo tutti a riflettere che la richiesta economica è
modestissima, si pensi a quanta minerale in bottiglia si compra con 80
centesimi al mese, e che oltretutto non siamo nemmeno sicuri di coprire
completamente in questo modo i costi del servizio. Dipende da quanti
“abbonamenti” raccoglieremo nei prossimi giorni. Lo stop ai non
vizzolesi, o almeno una tariffa differenziata si imponeva. Veniva qui
gente con le taniche, le damigiane, con venti bottiglie al giorno, e giù
minerale. Mi arrivavano continue segnalazioni, anzi io stesso ho
litigato con gente “in pellegrinaggio” da fuori Vizzolo. Urgeva mettere
una regola».Tariffe a partire dal 2012 anche a Cerro al Lambro, che ha
case dell’acqua sia a Riozzo che nel capoluogo. Una differenza di fondo
con Vizzolo: i non residenti la minerale non la possono proprio
attingere. «C’è un quantitativo libero di naturale, per tutti, e un
tetto di 6 litri al giorno a persona, per 10 euro totali all’anno -
riassume il sindaco Marco Sassi, che sostiene la stretta economica con
argomenti simili al collega Mazza: «Cerresi e riozzesi pagavano già
prima i costi annui. Così c’è una maggiore proporzione fra richiesta del
servizio e tariffa. I non residenti? Possono pensare alla loro
“fontana”, come abbiamo fatto noi». Casa dell’Acqua “vietata agli
stranieri” anche a Dresano: il sistema è lo stesso di Cerro (il
rubinetto si attiva inserendo la Crs, il tesserino sanitario regionale) e
non riconosce i residenti fuori paese.Fonte: Il Cittadino