sabato 14 gennaio 2012

Vizzolo - Cede il tabù sulle case dell’acqua: si paga

Col 2012 inizia l’era delle Case dell’Acqua “riservate ai residenti”, e a pagamento, anche nel Sudmilano. E per chi non abita entro i confini municipali, abbonamento un po’ più salato alla minerale, cioè all’acqua addizionata di gas. La naturale resta a libera quantità, ci mancherebbe. I comuni dal canto loro difendono l’introduzione del ticket: «Se un servizio ha un costo annuo, non si vede perché non chiederne la copertura economica. Del resto, anche prima si pagava col bilancio». In ogni caso, fra le molte cose di un’Italia a cinghia tiratissima, l’anno nuovo mette anche le “fontane di nuova generazione” che hanno smesso di zampillare per tutti. D’ora in poi prima di attingere la frizzante occorrerà passare una carta nei lettori ottici. Se non è ricaricata, o se non si risiede nel comune dove la «fontana» sorge, le bottiglie sono destinate a rimanere vuote e bisognerà accontentarsi della qualità «stile rubinetto di casa». Un provvedimento di questo genere è già stato varato nei mesi scorsi da Vizzolo Predabissi, che ora l’ha rafforzato. Il comune alle porte di Melegnano ha definito un doppio prezzario. Per i residenti, 10 euro all’anno, 0,8 al mese, consentiranno di mettere nel bagagliaio e in frigorifero 30 litri mensili a testa; per i non residenti, stesso limite di quantità però con la spesa di 25 euro annui, sostanzialmente 2 ogni trenta giorni. Tutto passa per l’inserimento di un badge magnetico; in assenza di badge esce solo l’acqua naturale. «Dobbiamo coprire almeno i costi della fornitura di CO2 - evidenzia Mario Mazza, sindaco - perché ogni anno va messa a bilancio una spesa di 7-10mila euro. Invitiamo tutti a riflettere che la richiesta economica è modestissima, si pensi a quanta minerale in bottiglia si compra con 80 centesimi al mese, e che oltretutto non siamo nemmeno sicuri di coprire completamente in questo modo i costi del servizio. Dipende da quanti “abbonamenti” raccoglieremo nei prossimi giorni. Lo stop ai non vizzolesi, o almeno una tariffa differenziata si imponeva. Veniva qui gente con le taniche, le damigiane, con venti bottiglie al giorno, e giù minerale. Mi arrivavano continue segnalazioni, anzi io stesso ho litigato con gente “in pellegrinaggio” da fuori Vizzolo. Urgeva mettere una regola».Tariffe a partire dal 2012 anche a Cerro al Lambro, che ha case dell’acqua sia a Riozzo che nel capoluogo. Una differenza di fondo con Vizzolo: i non residenti la minerale non la possono proprio attingere. «C’è un quantitativo libero di naturale, per tutti, e un tetto di 6 litri al giorno a persona, per 10 euro totali all’anno - riassume il sindaco Marco Sassi, che sostiene la stretta economica con argomenti simili al collega Mazza: «Cerresi e riozzesi pagavano già prima i costi annui. Così c’è una maggiore proporzione fra richiesta del servizio e tariffa. I non residenti? Possono pensare alla loro “fontana”, come abbiamo fatto noi». Casa dell’Acqua “vietata agli stranieri” anche a Dresano: il sistema è lo stesso di Cerro (il rubinetto si attiva inserendo la Crs, il tesserino sanitario regionale) e non riconosce i residenti fuori paese.Fonte: Il Cittadino
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