Un divano intero, pezzi di mobile, batterie di auto e ogni altro tipo di
“monnezza” con lo scioglimento della neve sta affiorando dai due lati
della Lodi Vecchio-Pezzolo-Tavazzano mostrando a chi transita l’ennesima
scena di incuria e inciviltà.
La sanzione per l’abbandono di rifiuti pericolosi va da 50 a 3mila euro torna a ribadire il municipio di piazza Vittorio Emanuele, competente per questa stradina minore che si trova a diversi chilometri di distanza ma ricade ancora sotto sua competenza, almeno fino al “gomito” di cascina Santo Stefano. La strada è uno snodarsi di immondizia ingombrante, immersa in una quantità incredibile di rifiuti “normali”, cioè frazione secca indifferenziata buttata nelle rogge in sacchetti. Ma chi può essere ad insistere in comportamenti simili quando le piazzole ecologiche sono gratuite e aperte venti ore a settimana, come si ostina a ribadire anche il Comune di Lodi Vecchio? « Qualche idea sull’identità degli inquinatori l’abbiamo - riflette il titolare delle politiche ecologiche Mauro Torriani - anche partendo da indizi desumibili dalla natura dei rifiuti. La maggioranza non è di nostri concittadini, perchè quella è una strada di passaggio anche se secondaria. Quello che si può supporre è che queste persone o non sanno ancora che esiste la differenziata, o temono di pagare per conferire i rifiuti alla piattaforma. Oppure semplicemente non hanno tempo e voglia di far coincidere i loro orari con quelli dell’isola ecologica, per cui provvedono a “conferire” direttamente in campagna. È andata così l’anno scorso, quando siamo riusciti a capire chi aveva abbandonato otto divani nel ciglio di una roggia verso Borgo San Giovanni, in un’area che poi abbiamo transennato. Era qualcuno che aveva fretta di traslocare e quindi ha risolto buttando tutto nel fossato. Ricordo che le multe esistono, e vanno da un minimo di 50-100 euro per i rifiuti ingombranti a 3mila per i pericolosi». Le condizioni incivili della Pezzolo-Lodi Vecchio appaiono ancora più oltraggiose perchè questa stradina apparentemente insignificante segue, almeno fino a un certo punto, la traccia della via Emilia romana, la Laus-Mediolanum.Fonte: Il Cittadino
La sanzione per l’abbandono di rifiuti pericolosi va da 50 a 3mila euro torna a ribadire il municipio di piazza Vittorio Emanuele, competente per questa stradina minore che si trova a diversi chilometri di distanza ma ricade ancora sotto sua competenza, almeno fino al “gomito” di cascina Santo Stefano. La strada è uno snodarsi di immondizia ingombrante, immersa in una quantità incredibile di rifiuti “normali”, cioè frazione secca indifferenziata buttata nelle rogge in sacchetti. Ma chi può essere ad insistere in comportamenti simili quando le piazzole ecologiche sono gratuite e aperte venti ore a settimana, come si ostina a ribadire anche il Comune di Lodi Vecchio? « Qualche idea sull’identità degli inquinatori l’abbiamo - riflette il titolare delle politiche ecologiche Mauro Torriani - anche partendo da indizi desumibili dalla natura dei rifiuti. La maggioranza non è di nostri concittadini, perchè quella è una strada di passaggio anche se secondaria. Quello che si può supporre è che queste persone o non sanno ancora che esiste la differenziata, o temono di pagare per conferire i rifiuti alla piattaforma. Oppure semplicemente non hanno tempo e voglia di far coincidere i loro orari con quelli dell’isola ecologica, per cui provvedono a “conferire” direttamente in campagna. È andata così l’anno scorso, quando siamo riusciti a capire chi aveva abbandonato otto divani nel ciglio di una roggia verso Borgo San Giovanni, in un’area che poi abbiamo transennato. Era qualcuno che aveva fretta di traslocare e quindi ha risolto buttando tutto nel fossato. Ricordo che le multe esistono, e vanno da un minimo di 50-100 euro per i rifiuti ingombranti a 3mila per i pericolosi». Le condizioni incivili della Pezzolo-Lodi Vecchio appaiono ancora più oltraggiose perchè questa stradina apparentemente insignificante segue, almeno fino a un certo punto, la traccia della via Emilia romana, la Laus-Mediolanum.Fonte: Il Cittadino
