martedì 14 febbraio 2012

Problemi per la parrocchiale di Cavacurta: «A giorni conosceremo l’entità della spesa»

Bisogna intervenire e farlo presto, prima che la cappella collassi. La doppia scossa di terremoto che ha colpito il Lodigiano a fine gennaio presenta un conto salato a Cavacurta. A essere danneggiate sono state infatti non solo le cappelle laterali della parrocchiale come era sembrato inizialmente, ma anche la volta centrale. Quella che sta sopra l’altare e se non verrà sistemata a breve potrebbe crollare. Il costo preciso dell’intervento lo si saprà entro metà settimana dopo il nuovo sopralluogo in programma, ma già ora si parla di una cifra non inferiore ai 100mila euro.
A questo ammonta la richiesta presentata dall’amministrazione comunale in regione Lombardia per ottenere il riconoscimento dello stato di calamità. Ma la brutta notizia è che dalle casse del Pirellone non arriverà probabilmente un centesimo. Così è partita la caccia ai fondi che servono, perché non c’è davvero tempo da perdere. «A giorni sapremo con esattezza a quanto ammonta l’intervento - spiega il sindaco Daniele Saltarelli -, stiamo aspettando i rilievi dell’ingegnere strutturista incaricato dalla parrocchia e di quello della curia». Attualmente la chiesa di San Bartolomeo Apostolo è interdetta al pubblico e da qualche settimana le funzioni religiose si svolgono in “trasferta”: la messa prefestiva del sabato è sospesa e si tiene a Camairago dove si raccolgono le due comunità vicine, mentre la domenica mattina l’appuntamento è alla cascina Reccagni di Cavacurta dove è stata allestita una vera e propria cappella di fortuna. E il rischio è che si vada avanti così per mesi. A creare apprensione è soprattutto la crepa che si è aperta nella navata centrale e che in principio nessuno aveva visto. Essendo i calcinacci caduti ai lati, l’attenzione si è appuntata sulle cappelle laterali a sinistra. In particolare su quella dove si esibisce il coro e i tagli sono profondi almeno trenta centimetri. Ma il vero guaio è al centro. La fenditura era con ogni probabilità già esistente ma con lo strapazzo del sisma si è accentuata in maniera evidente e una “gemella” si trova nel sottotetto. Anche le travi poi sono consunte e chiedono un intervento urgente. Qui puntellare infatti non serve, occorre imbragare la struttura per evitare che crolli. Amministrazione comunale e parrocchia sono impegnate in una corsa contro il tempo per salvare il gioiello architettonico del XVII secolo.Fonte: Il Cittadino
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