sabato 3 marzo 2012

Le rondini del Parco Adda Sud si sono più che dimezzate. In 12 anni, le coppie nidificanti sono passate, all’incirca, da 4mila a 1800. Con un calo del 56, 7 per cento. I numeri sono quelli del censimento effettuato dal docente Roberto Ambrosini, ricercatore di ecologia del dipartimento di biotecnologie e bioscienze dell’università degli studi di Milano Bicocca.
«Ogni anno, nel Parco - spiega l’esperto - a partire dal 1999, abbiamo avuto un calo di rondini del 7,2 per cento. In base a questi dati, la Lipu, il Parco e l’università insieme stanno studiando delle misure di conservazione». Si tratta di un progetto interessante che convince gli agricoltori, attraverso dei benefici in denaro, a coltivare a campo le aree adiacenti alla cascina. Gli agricoltori, secondo il bando già disponibile sul sito dell’ente, possono decidere entro il 30 marzo, di conservare a prato per almeno 5 anni, un’area minima da un ettaro, mantenerla in buono stato, eseguire almeno tre sfalci all’anno e non utilizzare fanghi. Il contributo sarà di 400 euro per ogni ettaro. Un premio aggiuntivo da 50 a 200 euro in più, è previsto a favore di chi aderisce al progetto e possiede già prati stabili. «La diminuzione degli animali è legata all’abbandono dell’agricoltura e della cascina tradizionale - spiega Ambrosini -. Abbiamo constatato però che dove è presente una vasta area a prato vicino alla cascina, la diminuzione delle rondini è minore». Condizioni di vita migliori per le rondini sono costituite dalla presenza delle mucche nella stalla, dal letame e dall’esistenza di travi per fare i nidi. «Il caldo, infatti - spiega Ambrosini -, favorisce la riproduzione anticipata e anche la seconda covata. Si è visto però che, indipendentemente dalla presenza delle mucche, i prati vicini (entro i 200 metri di distanza) sono fondamentali per contenere il calo delle rondini. A volte basta sostituire l’organizzazione delle colture, avvicinando alla cascina i prati già esistenti. Con questo progetto la presenza delle rondini si potrebbe addirittura raddoppiare». «Il prato - spiega il direttore delle guardie ecologiche Maurizio Polli - è l’ambiente in cui le rondini cacciano gli insetti, è un habitat insostituibile per loro». «Speriamo - aggiunge il direttore Riccardo Groppali - che qualcuno risponda, per dare una mano in più alla natura». La graduatoria per l’assegnazione dei premi verrà stabilita in base anche alla presenza di siepi, filari, boschetti, zone umide o fontanili. «Tutta la documentazione - dice il presidente Silverio Gori - è presente sul sito. Le rondini fanno parte delle nostre tradizioni: da bambini ci veniva insegnato che con loro arrivava la primavera. Questa esperienza di vita deve passare anche alle nuove generazioni». «Non dimentichiamoci - sottolinea Anna Canzoneri, referente provinciale della Lipu - che fu Lucio Dalla, nel 1997, ad aderire al nostro progetto rondini e a dedicare a questa iniziativa proprio la canzone “Le rondini”. Il brano fu usato per denunciare il loro calo. Mi auguro che, in futuro, proprio come cantava Dalla, la rondine “possa tornare a fare il nido al fresco dei portici”».Fonte: Il Cittadino
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