Un documentario per raccontarne la storia e l’adesione al contratto per
tutelarne il futuro. Patto di ferro per salvare il Lambro, ma a
Melegnano il fiume continua ad essere sporco. Sabato pomeriggio in
castello - durante un evento organizzato in collaborazione con Italia
Nostra, Wwf, Bradipo e assessorato al Parco sud - Legambiente ha
presentato davanti ad una folta platea “Ciar cumè l’acqua del Lamber”
(chiara come l’acqua del Lambro), un documentario sul fiume che
attraversa gran parte della città di Melegnano.
«È la storia di un viaggio lungo 130 chilometri, dalla sorgente alla foce, alla scoperta di luoghi inaspettatamente incontaminati, culture locali ricche di saggezza popolare, gente di fiume che ancora si emoziona e dona il proprio tempo per riportare il Lambro alla vita - hanno spiegato le autrici Elena Maggioni, Hulda Federica Orrù e Carlotta Marrucci -. Attraverso i ricordi e le speranze di chi il fiume lo vive ogni giorno, insomma, vogliamo far conoscere l’importanza che il Lambro può ancora svolgere per le singole comunità rivierasche». Concetti ribaditi da Giuliana Piccolo, Lorenzo Baio e Damiano Di Simine, la prima leader di Legambiente a livello locale e i secondi responsabili dell’associazione su scala regionale. «A breve invieremo agli enti parco, alle biblioteche e alle amministrazioni dei comuni rivieraschi una copia del documentario, che deve diventare uno strumento per sensibilizzare le istituzioni sulla battaglia da intraprendere contro l’inquinamento, la cementificazione e l’abbandono - hanno rimarcato -. Perché il Lambro non è tanto una fogna a cielo aperto, come spesso è stato denunciato, quanto soprattutto un fiume da vivere e salvaguardare. Il Lambro pulito, però, richiede grandi investimenti e una forte volontà da parte della politica locale e regionale». E su questo fronte palazzo Broletto sembra pronto a fare la sua parte. «Proprio in questi giorni anche noi abbiamo aderito al contratto del fiume Lambro - ha confermato l’assessore all’ambiente Lorenzo Pontiggia a margine del convegno - che, attraverso un’azione sinergica tra i vari soggetti pubblici e privati, si pone l’obiettivo di avviare interventi di riqualificazione ambientale e territoriale». Sabato pomeriggio infine, scavando nei ricordi di un passato ormai lontano, la 90enne memoria storica locale Giovanni Colombo ha raccontato la storia del Lambro a Melegnano, fiume a cui da sempre la città è particolarmente legata. Nel cuore di Melegnano, però, il Lambro continua ad essere sporco. Basti pensare alla mattinata di sabato quando, in arrivo da nord, decine tra bottiglie e rifiuti di vario genere si sono depositati subito dopo le chiuse all’altezza del ponte nella centralissima via Frisi.Fonte: Il Cittadino
«È la storia di un viaggio lungo 130 chilometri, dalla sorgente alla foce, alla scoperta di luoghi inaspettatamente incontaminati, culture locali ricche di saggezza popolare, gente di fiume che ancora si emoziona e dona il proprio tempo per riportare il Lambro alla vita - hanno spiegato le autrici Elena Maggioni, Hulda Federica Orrù e Carlotta Marrucci -. Attraverso i ricordi e le speranze di chi il fiume lo vive ogni giorno, insomma, vogliamo far conoscere l’importanza che il Lambro può ancora svolgere per le singole comunità rivierasche». Concetti ribaditi da Giuliana Piccolo, Lorenzo Baio e Damiano Di Simine, la prima leader di Legambiente a livello locale e i secondi responsabili dell’associazione su scala regionale. «A breve invieremo agli enti parco, alle biblioteche e alle amministrazioni dei comuni rivieraschi una copia del documentario, che deve diventare uno strumento per sensibilizzare le istituzioni sulla battaglia da intraprendere contro l’inquinamento, la cementificazione e l’abbandono - hanno rimarcato -. Perché il Lambro non è tanto una fogna a cielo aperto, come spesso è stato denunciato, quanto soprattutto un fiume da vivere e salvaguardare. Il Lambro pulito, però, richiede grandi investimenti e una forte volontà da parte della politica locale e regionale». E su questo fronte palazzo Broletto sembra pronto a fare la sua parte. «Proprio in questi giorni anche noi abbiamo aderito al contratto del fiume Lambro - ha confermato l’assessore all’ambiente Lorenzo Pontiggia a margine del convegno - che, attraverso un’azione sinergica tra i vari soggetti pubblici e privati, si pone l’obiettivo di avviare interventi di riqualificazione ambientale e territoriale». Sabato pomeriggio infine, scavando nei ricordi di un passato ormai lontano, la 90enne memoria storica locale Giovanni Colombo ha raccontato la storia del Lambro a Melegnano, fiume a cui da sempre la città è particolarmente legata. Nel cuore di Melegnano, però, il Lambro continua ad essere sporco. Basti pensare alla mattinata di sabato quando, in arrivo da nord, decine tra bottiglie e rifiuti di vario genere si sono depositati subito dopo le chiuse all’altezza del ponte nella centralissima via Frisi.Fonte: Il Cittadino