venerdì 9 marzo 2012

Merlino - Scritte sacrileghe imbrattano il santuario

Scritte oscene sui muri del santuario di San Giovanni del Calandrone. I carabinieri della stazione di Zelo sono arrivati subito per il sopralluogo e così pure alcuni esponenti della giunta comunale, dopo la segnalazione di alcuni cittadini che si sono accorti dei danni alla struttura.
Sotto gli occhi increduli degli investigatori sono apparsi una bestemmia e un disegno volgare, vergati sul retro del luogo che è meta dei pellegrini. Anche se in verità i danni sono contenuti. «La scritta è sfumata - rivela don Luciano Rapelli, parroco di Merlino - e un volontario si è già occupato di lavarla via. Devo dire che atti come questi fanno male, ma fortunatamente sono contenuti. In dieci anni non è mai accaduto nulla di grave fortunatamente, come invece era già accaduto in passato». I vandali hanno avuto gioco facile e hanno potuto agire indisturbati, visto che la struttura è isolata, e si raggiunge percorrendo una strada sterrata che porta in campagna. Senza essere visti, gli autori delle scritte, sono andati sul retro del santuario e l’hanno insozzato con delle frasi volgari. «Purtroppo simili gesti sono l’espressione di un tessuto sociale che è impazzito - commenta il sindaco Giovanni Fazzi -: e allora troviamo dei vandali, senza valori, che si permettono di violare un simbolo. Un atto spregevole che va condannato nella sua viltà e codardia, perché è improbabile che gli autori trovino il coraggio di mostrarsi in faccia, di prendersi le colpe. Fanno vandalismi di nascosto, di certo non prendendo di mira le loro case. Spero solo che gli investigatori possano risalire a loro, a questi teppisti da strapazzo che non solo hanno insultato il senso religioso della nostra comunità, ma offeso il senso civico di un’intera collettività sana, ossia quella merlinese». Ubicato geograficamente in un bosco a metà strada tra le località di Merlino e Marzano, il santuario sorge sulla destra del corso d’acqua Calandrone; la chiesa, che risale al 1200 circa, era d’appartenenza della plebe di Bariano e in seguito passò a Merlino. Le prime notizie sul santuario provengono da una pergamena del 1261 ed è certo che nel 1263 vi fosse la presenza dell’Ordine degli Umiliati. Oggi è meta di pellegrinaggio per chiedere grazie e al suo interno sono custoditi migliaia di ex voto.Fonte: Il Cittadino
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