Il comparto del quartiere di Certosa ex Carte & Valori volta pagina:
al posto dello stabilimento in disuso da anni sorgeranno due palazzine
da 54 appartamenti ciascuna. Dopo l’iter segnato da un rovente dibattito
e una successiva parentesi in cui lo stabile dismesso, da cui un tempo
uscivano cambiali e valori bollati, si era trasformato in un rifugio per
senzatetto, si avvicina la parentesi che porterà nuovi cantieri nel
popoloso quartiere che sorge al di là della via Emilia.
Nel documento ufficiale con cui si è concluso il percorso burocratico ha trovato conferma la già prevista realizzazione in via Piave, angolo via Greppi, di 108 unità immobiliari corredate da cantine e 110 garage. In questa complicata fase in cui anche il mercato immobiliare di San Donato è toccato dalla crisi, incrementerà dunque l’offerta di immobili di nuova realizzazione, che si aggiungono a quelli di via Cesare Battisti, nonché alle case per 300 residenti che sortiranno dal contestato piano previsto a Cascina Ronco, nella frazione di Poasco, e ai complessi che sorgeranno con lo sviluppo di Pratone e lotto De Gasperi Ovest. Tornando all’intervento ex Carte & Valori, gli oneri di urbanizzazione si aggirano sui 650mila euro, che in gran parte verranno monetizzati, con un incasso quindi da parte del Comune, mentre una quota pari a circa 160mila euro prevede interventi a scomputo da parte dell’operatore privato, in particolare per l’incremento di posti auto. Al saldo di quanto dovuto all’ente locale si somma l’importo di quasi 182mila euro legata alla tassa detta “costo di costruzione”. Questi i principali numeri intorno a cui ruota il nuovo intervento. Certo, come è avvenuto per ex Pirelli Cavi, in prossimità del vicino quartiere sangiulianese Serenella, nonché per la ex Bull a Borgolombardo, piuttosto che nel comparto Polimeri a San Donato, un’area che un tempo era a vocazione produttiva si trasformerà in un nuovo indirizzo residenziale. Nei mesi scorsi sono già circolate anche le prime proiezioni che indicavano come saranno, una volta ultimate, le due nuove costruzioni, in vista dell’apertura battenti dell’ufficio vendita rivolto ai potenziali acquirenti che acquisteranno su progetto. Sul piano urbano San Donato crescerà ulteriormente, continuando forse ad ospitare l’arrivo di milanesi che, stanchi della metropoli, potrebbero puntare sull’hinterland in cerca di appartamenti meno cari e di servizi, in base ad una tendenza ormai consolidata negli anni che accomuna numerosi comuni di questo tratto di hinterland. San Donato rimane la realtà più ambita, dove il prezzo per accaparrarsi un tetto resta comunque più elevato rispetto al circondario, per la vicinanza a Milano, nonché per la presenza della metropolitana.
Nel documento ufficiale con cui si è concluso il percorso burocratico ha trovato conferma la già prevista realizzazione in via Piave, angolo via Greppi, di 108 unità immobiliari corredate da cantine e 110 garage. In questa complicata fase in cui anche il mercato immobiliare di San Donato è toccato dalla crisi, incrementerà dunque l’offerta di immobili di nuova realizzazione, che si aggiungono a quelli di via Cesare Battisti, nonché alle case per 300 residenti che sortiranno dal contestato piano previsto a Cascina Ronco, nella frazione di Poasco, e ai complessi che sorgeranno con lo sviluppo di Pratone e lotto De Gasperi Ovest. Tornando all’intervento ex Carte & Valori, gli oneri di urbanizzazione si aggirano sui 650mila euro, che in gran parte verranno monetizzati, con un incasso quindi da parte del Comune, mentre una quota pari a circa 160mila euro prevede interventi a scomputo da parte dell’operatore privato, in particolare per l’incremento di posti auto. Al saldo di quanto dovuto all’ente locale si somma l’importo di quasi 182mila euro legata alla tassa detta “costo di costruzione”. Questi i principali numeri intorno a cui ruota il nuovo intervento. Certo, come è avvenuto per ex Pirelli Cavi, in prossimità del vicino quartiere sangiulianese Serenella, nonché per la ex Bull a Borgolombardo, piuttosto che nel comparto Polimeri a San Donato, un’area che un tempo era a vocazione produttiva si trasformerà in un nuovo indirizzo residenziale. Nei mesi scorsi sono già circolate anche le prime proiezioni che indicavano come saranno, una volta ultimate, le due nuove costruzioni, in vista dell’apertura battenti dell’ufficio vendita rivolto ai potenziali acquirenti che acquisteranno su progetto. Sul piano urbano San Donato crescerà ulteriormente, continuando forse ad ospitare l’arrivo di milanesi che, stanchi della metropoli, potrebbero puntare sull’hinterland in cerca di appartamenti meno cari e di servizi, in base ad una tendenza ormai consolidata negli anni che accomuna numerosi comuni di questo tratto di hinterland. San Donato rimane la realtà più ambita, dove il prezzo per accaparrarsi un tetto resta comunque più elevato rispetto al circondario, per la vicinanza a Milano, nonché per la presenza della metropolitana.
E i cittadini storcono il naso: «Solo svantaggi per Certosa» - «Tra pochissimi anni, due torri da dieci piani svetteranno al centro del
quartiere, con il loro carico di oltre cento appartamenti e almeno 250
abitanti, senza che Certosa ne tragga alcun beneficio». Il comitato
civico che negli anni scorsi ha alzato gli scudi contro la nuova
operazione immobiliare, preoccupato per l’incremento della densità
abitativa in un quartiere già caratterizzato da palazzoni e cemento,
commenta così il recente via libera ufficiale all’avvio dei cantieri
sull’area.«Forse - sottolinea la vice presidente della delegazione,
Luciana Menegazzi -, attenersi ai 10mila metri cubi previsti dal vecchio
Piano regolatore non avrebbe sollecitato la proprietà a recuperare la
vecchia fabbrica dismessa in quanto la redditività dell’intervento non
sarebbe stata ritenuta sufficiente dal privato, ma la realizzazione di
quasi 25mila metri cubi va solo a vantaggio di quest’ultimo. Mentre con
10mila metri quadri tutti gli standard sarebbero stati reperiti
all’interno dell’area permettendo così la realizzazione di un parco
pubblico, invece l’unica area a standard che rimarrà saranno i 315 metri
quadrati di parcheggio pubblico, il resto verrà tutto monetizzato,
sottraendo altro verde al quartiere che ne ha meno in assoluto».
Preoccupazioni vengono in particolare espresse per il traffico, con
previsioni di un incremento che, secondo i calcoli dei portavoce dei
residenti, potrebbe superare le 150 auto. «Carte & Valori -
concludono i rappresentanti della zona - porterà solo un introito nelle
casse del Comune, ma per il quartiere non ci sarà nessun vantaggio anzi,
i problemi già noti saranno amplificati e si rischierà di arrivare a
una situazione critica».Fonte: Il Cittadino
