giovedì 29 marzo 2012

Peschiera - I colleghi di Peschiera, Mediglia e Pantigliate intanto puliscono la Paullese dalla spazzatura

Un tratto di Paullese tra i più malconci: quello che costeggia l’ex Cartiera di Peschiera Borromeo, teatro lo scorso autunno di un drammatico incidente in cui perse la vita un ragazzo, ma anche discarica a cielo aperto in cui si affastellano rifiuti di vario genere, tanto industriali quanto privati. È stato questo lo scenario simbolicamente scelto dai politici locali per iniziare a “ripulire la Paullese”.
Alla pulizia di questo breve tratto di strada si sono dedicati, seppure in modo puramente simbolico, l’assessore provinciale ai Trasporti Giovanni De Nicola, insieme ad alcuni sindaci dei centri abitati della zona: Antonio Falletta, di Peschiera Borromeo, Paolo Bianchi di Mediglia, Lidia Maria Rozzoni, di Pantigliate, per un’iniziativa che coinvolge anche i primi cittadini di altri comuni come Paullo, Settala e Tribiano.«Quello che chiediamo e che vorremmo fosse chiaro a tutti - ha detto l’assessore provinciale De Nicola - è che tutti i cittadini dovrebbero sentirsi vigili volontari e essere i nostri occhi sulla condizione delle strade, chiamando subito le forze dell’ordine, o addirittura documentando con una foto, ogni effrazione in questo senso». Ma la Provincia non si limita a chiedere: « Ci siamo impegnati a inserire in bilancio una voce, ancora in via di definizione, dedicata allo smaltimento dei rifiuti: sarà forse poco, ma di certo più di ora». L’iniziativa di ieri, che ha visto l’attività, oltre a quella degli amministratori “spazzini”, anche di dieci uomini e tre mezzi della Provincia per ripulire il tratto di strada che attraversa i centri abitati è un segnale della forza che Palazzo Isimbardi promette di mettere nel ripulire i bordi delle strade: «Quellodi oggi non sarà un intervento isolato - ha precisato De Nicola -. Ma non è questa la modalità di lavoro che possiamo adottare come regola sui 1.800 chilometri di strade della provincia di Milano. Per questo una soluzione potrebbe essere quella di creare una rete di volontari per monitorare di continuo la situazione».Fonte: Il Cittadino
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