lunedì 2 aprile 2012

E' morto Antonio Ghirelli, antifascista, poi comunista e quindi socialista. Amante dello sport, del cinema, del teatro e della cultura in generale.

Profondamente legato alla sua Napoli, ma forse prima di tutto giornalista. Collaboratore, quindi uomo di desk, direttore di quotidiani e tg, ma anche capo ufficio stampa. Difficile racchiudere la vita di Antonio Ghirelli in poche righe, una vita con mille interessi e decine di incarichi ed una passione per la partecipazione alla vita civile italiana continuata fino all'ultimo. Nato a Napoli quasi 90 anni fa (li avrebbe compiuti il 10 maggio), Ghirelli muove nella sua città i primi passi della carriera.
La passione per giornalismo si palesa da giovanissimo quando comincia a scrivere sulla rivista IX Maggio, il giornale della Gioventù Universitaria Fascista di Napoli. Alla Federico II frequenta Francesco Rosi, Giuseppe Patroni Griffi, Raffaele La Capria, Luigi Compagnone. "Eravamo un gruppo di amici affiatati - rivelò lui stesso in una recente intervista all'ANSA - Eravamo un covo di antifascisti". In quel colloquio Ghirelli parlò dell'altro illustre elemento del gruppo: il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, suo amico di lunga data, che "una volta da attore - raccontò lo scrittore - interpretò una parte in un mio atto unico". "Perdo uno degli amici più cari dei lontani anni della mia prima formazione", ha detto oggi il presidente Napolitano in un messaggio alla famiglia. "Fummo egualmente legati a Napoli ed egualmente animati da valori di libertà e di progresso mentre il fascismo si avviava alla fine.Fonte:Ansa.it
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