venerdì 15 giugno 2012

È corsa al biogas nel Sudmilano

Corsa al biogas nel Sudmilano. Sui tavoli del direttivo del Parco Sud, e su quelli delle amministrazioni comunali, spuntano due nuove richieste a Carpiano e Cerro al Lambro.
A Carpiano la zona utile per i vasconi di fermentazione sarebbe un appezzamento di 28mila metri quadrati a ridosso dell’area produttiva industriale di Francolino, a fianco della strada provinciale 40 Melegnano-Binasco. A Cerro al Lambro si ipotizza il biogas a cascina Abbazia, sulla strada che esce dalla provinciale Melegnano-Sant’Angelo verso Beccalzù e Bascapè. L’impianto che si preannuncia più scottante fra i due sembra decisamente essere quello di Carpiano, rispetto al quale c’è già un parere negativo in conferenza di servizi da parte del municipio locale. «Conseguenze devastanti sul traffico e assenza di distanza di sicurezza dalla frazione Francolino», riassume il sindaco Francesco Ronchi. Il direttivo del Parco Agricolo Sudmilano martedì scorso si è riunito con un ordine del giorno che includeva anche la questione biogas a Carpiano. Il risultato è una temporanea sospensione. L’ente ha rimandato alla prossima seduta, fra nove giorni, ogni valutazione e autorizzazione alla struttura considerando l’insufficienza del materiale sinora trasmesso dalla società proponente. Per quanto è possibile conoscere la centrale di Francolino si estenderebbe su un’area di 28mila metri quadri - 2,8 ettari -, a nord della provinciale Binasca, in continuità con il grande quartiere produttivo-logistico che si è sviluppato negli ultimi vent’anni. I 2,8 ettari sono in realtà stralciati da tempo dal Parco Sud, anche se i terreni necessari a fornire una parte della materia prima ricadono nel parco metropolitano, per cui il consiglio presieduto da Guido Podestà si deve esprimere in merito con parere vincolante. L’impianto si andrebbe a collocare sul fondo di via Pertini (una zona non distantissima dal confine comunale con San Giuliano Milanese) a circa tre-quattrocento metri dalle prime case di Francolino. Nei terreni agricoli attorno non ci sono aziende agricole attive ma solo fondi condotti sia sul versante carpianese che quello sangiulianese. Il 51 per cento del “combustibile” necessario a far marciare la centrale potrebbe arrivare da questi fondi, ma il resto viaggerà su ruote con la Binasca come accesso. Il Piano di governo del territorio di Carpiano indica per la zona un utilizzo a «potenziamento e valorizzazione delle condizioni di naturalità esistente», oltre al vincolo di alcune aree boschive. La giunta comunale ha quindi già articolato il suo no, deliberando un parere di opposizione» con l’impianto avremmo un traffico veicolare aggiuntivo imprevedibile - annota Ronchi - visto che gli scarti agricoli, gli insilati e i liquami zootecnici arriveranno via tir dalla Binasca. Inoltre trecento metri dal Villaggio Francolino sono una distanza inaccettabile».Fonte: Il Cittadino

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