venerdì 8 giugno 2012

San Donato - Per la voragine del Certosa primi controlli e tanti dubbi

“Voragine” del Certosa, ieri mattina operai al lavoro nella zona ovest città. La squadra scopre la reale situazione della roggia tombinata sotto la voragine di via Adda, che qualche settimana fa ha provocato anche un esposto ai carabinieri da parte del Comitato che rappresenta i residenti nel quartiere che confina con Borgolombardo e via Di Vittorio. Risultato: le cose sono più complesse di quanto sospettato e l’intervento condotto in mattinata, che in teoria avrebbe dovuto rappresentare un ripristino manutentivo, ha assunto più che altro il carattere di un’ispezione. Una manutenzione vera e propria si potrà mettere in atto solo più avanti, sulla base della convenzione stipulata fra San Donato e San Giuliano Milanese anni fa. In termini generali sembra che la convenzione assegni al municipio di via De Nicola (quello sandonatese) tanto l’onere dell’ispezione quanto quello della manutenzione ordinaria e straordinaria nella caverna a lato del parcheggio. Se così stanno le cose, dovrebbe essere a carico del bilancio di Andrea Checchi, e non di Alessandro Lorenzano, l’apertura di un capitolo di spesa alla voce lavori pubblici. L’avvallamento segnalato alle autorità nei giorni scorsi (benchè aperto da almeno un anno in qua) risulta fisicamente in comune di San Giuliano Milanese ma inaccessibile da strade sangiulianesi, visto che via Adda è a fondo chiuso verso la statale Emilia, e anche via Greppi finisce in un imbuto prima di Borgolombardo. Tale situazione di enclave fa sì che la buca della discordia preoccupi soprattutto i sandonatesi, che passano in via Adda tutti i giorni per raggiungere la scuola di via Greppi vicino alla parrocchia. É naturale quindi che il problema sia stato sollevato da loro piuttosto che dai dirimpettai del borgo sangiulianese. Ieri l’ispezione manutentiva spedita dall’ufficio tecnico ha acclarato che cosa ci sia esattamente sotto quelle assi dalle quali escono miasmi e forse anche acqua che si infiltra nei box vicini. Una ruspa ha sollevato una parte dell’asfalto e ha dato un’occhiata sul profilo idrico e geologico sottostante. Sotto lo spazio di parcheggio auto a quanto pare le rogge sono tre, di cui una asfaltata senza possibilità di ispezione. Altre rogge presentano invece il problema opposto, per cui il flusso ha eroso le camerette di contenimento generando la parziale dispersione libera dell’acqua sotterranea. Una situazione definita “più complessa del previsto” dal comitato Per Certosa.Fonte: Il Cittadino

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