Codogno pioniera del bike sharing nella Bassa. È soltanto uno degli
ambiziosi progetti che Davide Cravini, Ad della società Energyca con
sede in viale Trieste, ha in mente.
E che ridisegnerebbero la gestione della cosa pubblica in chiave ecosostenibile. «Ho protocollato questa mattina (ieri, ndr), in comune la proposta di un sistema di affitto di biciclette elettriche dotate di un particolare software - spiega -, la gestione avverrebbe attraverso delle chiavette o tesserine magnetiche che registrano il tempo di utilizzo della bici e scalano la tariffa corrispondente». Un meccanismo semplicissimo e alla portata di tutti: i cittadini non dovrebbero far altro che inserire nella rastrelliera il congegno magnetico e sganciare la bicicletta, quindi ripassarlo nella celletta al momento di riposizionare la due ruote. Persino i messi potrebbero utilizzare le biobici. Uno di questi “giocattolini” raggiunge infatti i 20 chilometri l’ora. «La filosofia sottesa a questo progetto è quella di disincentivare l’uso della macchina, che oltre ad inquinare, con la benzina a 2 euro al litro è un costo - prosegue Cravini -. La soluzione ideale sarebbero delle pensiline fotovoltaiche, capaci di garantire il massimo risparmio energetico e di denaro. L’alternativa è il funzionamento a batteria». E questo sarebbe soltanto il primo passo verso un cambio di mentalità che una volta instillato, è sicuro il giovane imprenditore, «risulterebbe contagioso». L’appoggio dell’amministrazione però è imprescindibile: «Abbiamo in testa un sacco di idee ma abbiamo bisogno del sostegno degli enti pubblici - riflette Cravini -. Il bike sharing è un servizio che un comune di 15mila abitanti come Codogno potrebbe offrire. Le stazioni di ricarica potrebbero poi essere distribuite nei paesi vicini, così da creare un itinerario di mobilità dolce interessante anche in vista di Expo».Fonte: Il Cittadino
E che ridisegnerebbero la gestione della cosa pubblica in chiave ecosostenibile. «Ho protocollato questa mattina (ieri, ndr), in comune la proposta di un sistema di affitto di biciclette elettriche dotate di un particolare software - spiega -, la gestione avverrebbe attraverso delle chiavette o tesserine magnetiche che registrano il tempo di utilizzo della bici e scalano la tariffa corrispondente». Un meccanismo semplicissimo e alla portata di tutti: i cittadini non dovrebbero far altro che inserire nella rastrelliera il congegno magnetico e sganciare la bicicletta, quindi ripassarlo nella celletta al momento di riposizionare la due ruote. Persino i messi potrebbero utilizzare le biobici. Uno di questi “giocattolini” raggiunge infatti i 20 chilometri l’ora. «La filosofia sottesa a questo progetto è quella di disincentivare l’uso della macchina, che oltre ad inquinare, con la benzina a 2 euro al litro è un costo - prosegue Cravini -. La soluzione ideale sarebbero delle pensiline fotovoltaiche, capaci di garantire il massimo risparmio energetico e di denaro. L’alternativa è il funzionamento a batteria». E questo sarebbe soltanto il primo passo verso un cambio di mentalità che una volta instillato, è sicuro il giovane imprenditore, «risulterebbe contagioso». L’appoggio dell’amministrazione però è imprescindibile: «Abbiamo in testa un sacco di idee ma abbiamo bisogno del sostegno degli enti pubblici - riflette Cravini -. Il bike sharing è un servizio che un comune di 15mila abitanti come Codogno potrebbe offrire. Le stazioni di ricarica potrebbero poi essere distribuite nei paesi vicini, così da creare un itinerario di mobilità dolce interessante anche in vista di Expo».Fonte: Il Cittadino
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