Peviani: «Ci si incammina in strade dove il tempo sembra essersi
fermato, per raggiungere il punto significativo del guado sul Po»
Da sempre uno dei principali sostenitori della Via Francigena, Mariano
Peviani, assessore al turismo e alal cultura della Provincia di Lodi, ha
visto realizzarsi un sogno, quello di un investimento mirato per
diffondere la conoscenza di questo cammino religioso.«La Via Francigena -
ricorda l’assessore provinciale Mariano Peviani - è lunga 1600
chilometri e attraversa tre stati, non a caso riscuotendo notevole
interesse anche presso l’Unione Europea. Tutti conosciamo i “numeri” del
Camino di Santiago de Compostela e a quelli dobbiamo mirare. Sempre più
persone cercano, anche durante le vacanze, soluzioni fuori dai clichet
tradizionali del turismo, andando alla ricerca di pace, interiorità. La
Via Francigena è il percorso che il Vescovo di Canterbury, Sigerico,
affrontò a piedi per recarsi a Roma in visita al Papa. Lo descrisse in
un diario che racconta ogni tappa, tra cui anche la nostra».«Le
potenzialità per la via Francigena lodigiana ci sono tutte - aggiunge
Peviani -. Il nostro tratto è breve ma significativo. I 4 chilometri che
vanno da Orio Litta a Corte Sant’Andrea (comune di Senna Lodigiana),
comprendono la possibilità di visitare la magnifica Villa Litta, di
incamminarsi in strade dove il tempo sembra essersi fermato e di
raggiungere un punto assai significativo di tutta la Via Francigena
europea: il guado del Po. In effetti, il Vescovo Sigerico guadò il fiume
proprio in località Corte Sant’Andrea (una stele ne ricorda il
passaggio), per poi affrontare l’ultima parte di cammino tra Emilia,
Toscana e Lazio».«Con i nostri progetti - conclude Peviani - intendiamo
rendere garantito il transito del Po grazie ad un’imbarcazione ad hoc.
Se a questo aggiungiamo la possibilità di albergare, di godere dei
servizi turistici del Po (turismo ciclabile, maneggi, oasi di relax come
la Venere di Orio Litta, la navigazione turistica), possiamo pensare
che il pellegrino della Via Francigena non si limiti ad un veloce
passaggio, ma anche ad una permanenza più lunga: non dimentichiamo
infatti, che al turista “religioso”, il Lodigiano offre anche Santa
Cabrini, la basilica di Lodivecchio e l’abbazia di Abbadia Cerreto,
oltre alle chiese del capoluogo». Nel frattempo la Provincia di Lodi non
dimentica l’importanza del farsi conoscere, elemento indispensabile per
un vero lancio delle politiche turistiche. Sono due i progetti di
particolare rilevanza che la Provincia sta per mettere in campo, con
l’obiettivo di presentarli nel prossimo settembre. Il primo, è un
portale internet del turismo lodigiano che raccolga tutte le attrazioni e
tutti gli attori coinvolti. Il sito dovrebbe essere sorretto da una
forte campagna di web marketing, per diventare il principale strumento
di informazione e di interattività con i potenziali turisti. Il secondo
progetto, riguarda invece la traduzione in quattro o cinque lingue
straniere (inglese, tedesco, spagnolo e, a scelta, uno tra russo o
cinese) delle pubblicazioni turistiche del Lodigiano.Fonte: Il Cittadino
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