mercoledì 22 agosto 2012

La Francigena non è solo un tracciato medioevale


Peviani: «Ci si incammina in strade dove il tempo sembra essersi fermato, per raggiungere il punto significativo del guado sul Po» 

Da sempre uno dei principali sostenitori della Via Francigena, Mariano Peviani, assessore al turismo e alal cultura della Provincia di Lodi, ha visto realizzarsi un sogno, quello di un investimento mirato per diffondere la conoscenza di questo cammino religioso.«La Via Francigena - ricorda l’assessore provinciale Mariano Peviani - è lunga 1600 chilometri e attraversa tre stati, non a caso riscuotendo notevole interesse anche presso l’Unione Europea. Tutti conosciamo i “numeri” del Camino di Santiago de Compostela e a quelli dobbiamo mirare. Sempre più persone cercano, anche durante le vacanze, soluzioni fuori dai clichet tradizionali del turismo, andando alla ricerca di pace, interiorità. La Via Francigena è il percorso che il Vescovo di Canterbury, Sigerico, affrontò a piedi per recarsi a Roma in visita al Papa. Lo descrisse in un diario che racconta ogni tappa, tra cui anche la nostra».«Le potenzialità per la via Francigena lodigiana ci sono tutte - aggiunge Peviani -. Il nostro tratto è breve ma significativo. I 4 chilometri che vanno da Orio Litta a Corte Sant’Andrea (comune di Senna Lodigiana), comprendono la possibilità di visitare la magnifica Villa Litta, di incamminarsi in strade dove il tempo sembra essersi fermato e di raggiungere un punto assai significativo di tutta la Via Francigena europea: il guado del Po. In effetti, il Vescovo Sigerico guadò il fiume proprio in località Corte Sant’Andrea (una stele ne ricorda il passaggio), per poi affrontare l’ultima parte di cammino tra Emilia, Toscana e Lazio».«Con i nostri progetti - conclude Peviani - intendiamo rendere garantito il transito del Po grazie ad un’imbarcazione ad hoc. Se a questo aggiungiamo la possibilità di albergare, di godere dei servizi turistici del Po (turismo ciclabile, maneggi, oasi di relax come la Venere di Orio Litta, la navigazione turistica), possiamo pensare che il pellegrino della Via Francigena non si limiti ad un veloce passaggio, ma anche ad una permanenza più lunga: non dimentichiamo infatti, che al turista “religioso”, il Lodigiano offre anche Santa Cabrini, la basilica di Lodivecchio e l’abbazia di Abbadia Cerreto, oltre alle chiese del capoluogo». Nel frattempo la Provincia di Lodi non dimentica l’importanza del farsi conoscere, elemento indispensabile per un vero lancio delle politiche turistiche. Sono due i progetti di particolare rilevanza che la Provincia sta per mettere in campo, con l’obiettivo di presentarli nel prossimo settembre. Il primo, è un portale internet del turismo lodigiano che raccolga tutte le attrazioni e tutti gli attori coinvolti. Il sito dovrebbe essere sorretto da una forte campagna di web marketing, per diventare il principale strumento di informazione e di interattività con i potenziali turisti. Il secondo progetto, riguarda invece la traduzione in quattro o cinque lingue straniere (inglese, tedesco, spagnolo e, a scelta, uno tra russo o cinese) delle pubblicazioni turistiche del Lodigiano.Fonte: Il Cittadino

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