sabato 18 agosto 2012

La mancanza d’acqua cambia anche la geografia del Lambro

In attesa di “Lucifero”, l’ennesimo demone climatico in arrivo nel fine settimana, la siccità spietata produce quasi dei cambiamenti geografici nel paesaggio del Sudmilano.
A San Giuliano ad esempio lungo il Lambro è nata una nuova “isola”: un monticello di terra che affiora dai due rigagnoli d’acqua che gli scorrono attorno. Quello che resta del fiume nel tratto che segna il confine con Mediglia. L’“isola” nel suo affioramento si è già riempita di piante - segno che il “bernoccolo” di terra non è spuntato proprio ieri -, ma purtroppo anche di spettacoli meno gradevoli come sacchi di pattumiera, bidoni e altri oggetti che la ritirata del Lambro ha fatto arenare sulle sponde. Non solo nel Sudmilano, ma su mezzo Nord Italia, non piove praticamente da un mese. Dalla grandinata del 21 luglio che ha portato più danni che benefici, visto che sui siti Internet di vari comuni (anche su www.sangiulianonline.it) si può scaricare la dichiarazione utile da presentare alle assicurazioni per automobili, case e terreni che portano i segni di quella “sassaiola”. Passando su qualunque strada del Parco agricolo Sud Milano si vedono trebbiatrici già in piena attività. Sottraggono ai campi strisce di mais, con ritagli progressivi, prima che le pannocchie da mature diventino abbrustolite oppure polverizzate dal fortemente prevedibile nuovo temporale catastrofico. La spigolatura, che fino a cinquanta anni fa si faceva (a mano) a fine mese, adesso scivola sempre più all’indietro verso Ferragosto. Nel frattempo la pianura milanese, terra di fiumi e di rogge, langue in una calura estenuante che riduce a pozze fangose gli alvei scavati dalla natura o dall’uomo. A Melegnano il Lambro è sotto la portata d’acqua normale almeno di un metro. A valle della centralina elettrica di via Frisir si intravedono ciuffi di alghe normalmente mai visibili a pelo d’acqua in mezzo a scarichi fognari che bellamente continuano a buttarsi nel fiume. Le alghe dimostrano quantomeno che qualcosa vive lì sotto, nell’ex discarica idrica della Milano industriale. Boccheggia anche la Vettabbia, l’altro corso d’acqua melegnanese, invaso di tronchi caduti di traverso da una riva all’altra nei mesi scorsi. In teoria, questo, con poca acqua, sarebbe il momento migliore per tirarli su.Fonte: Il Cittadino

Nessun commento:

Posta un commento

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...