martedì 14 agosto 2012

San Donato - Caccia disperata all’alpinista scomparso

Continuano le ricerche per ritrovare l’alpinista Giovanni Battista Ottonello, disperso da mercoledì sulle “montagne maledette”, tra Montenegro e Albania. È nata una gara di solidarietà con tanti cittadini del luogo, che volontariamente si sono messi a disposizione per effettuare le ricerche, coordinate dalla polizia montenegrina con il supporto di quella albanese.
Il figlio Francesco Ottonello ha raggiunto Gusinje per seguire le ricerche, costantemente in contatto con il capo della polizia e l’ambasciata italiana. «Fino ad oggi non ci sono stati passi avanti - racconta l’altra figlia Milka Ottonello -, avevamo avuto un timido segnale di speranza domenica: i soccorritori hanno visto la luce a led verde illuminare una scarpata impervia. È una richiesta d’aiuto che viene effettuata con una lampada, di quelle che ha con sé anche mio padre. Speravamo potesse essere lui, ma si trattava di una comitiva di turisti cechi, in difficoltà al confine tra Albania e Montenegro che sono stati aiutati». Ogni giorno che passa le speranze di poter ritrovare sulle vette montenegrine Giovanni Battista Ottonello sono sempre più flebili. Ma grazie al “passaparola” le ricerche non si fermano, anzi si intensificano. Gruppi di alpinisti hanno offerto spontaneamente il loro aiuto. Ed è stato possibile organizzare più spedizioni per perlustrare palmo a palmo la grande pietraia rappresentata da queste terre. «C’è stata grande solidarietà, i montenegrini sono persone di animo, che hanno dato prova di grande generosità - sottolinea Milka Ottonello -: molti sono musulmani e in periodo di ramadan, pur digiuni, si sono aggregati per dare una mano. Purtroppo però di mio padre non è stata trovata traccia. La paura è tanta. Nella zona sono stati anche avvistati degli orsi, ma non sembrano esserci mai stati assalti ad umani». Giovanni Battista Ottonello è un alpinista esperto e aveva con sé tutte le attrezzature per i percorsi più impegnativi, ma anche per affrontare situazioni di emergenza. Ma da mercoledì non si hanno più notizie di lui. Era uscito di prima mattina e senza compagni per fare trekking.L’avevano visto passare dei pastori, tanto che avrebbe chiesto informazioni ad una donna per un sentiero da utilizzare. Ma l’intera giornata di mercoledì e l’intera settimana è trascorsa, senza il suo rientro presso il rifugio di Gusinje. La paura è che possa aver messo un piede in fallo o che gli possa essere successo qualcosa. «Era uscito con il portafogli - avverte Milka Ottonello -: abbiamo provveduto a far bloccare i conti presso le banche. Ma, al di là di questo, vorremmo solo ritrovare nostro padre».Fonte: Il Cittadino

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