mercoledì 29 agosto 2012

San Donato - Il futuro della fontana è un rebus

Scene di ordinaria siccità in piazza della Pieve, con un cielo avaro di pioggia da metà luglio. L’enorme fontana di fronte alla chiesa patronale somiglia a un parcheggio, d’asfalto. In fondo forse non è stato un male, perché la scomparsa di ogni traccia d’acqua ha fatto scomparire anche le zanzare, che non hanno potuto disporre di un “punto d’appoggio” per dare l’assalto quotidiano agli umani rimasti in città.
Tuttavia la visione, che si ripete praticamente ogni estate, pone anche quest’anno l’interrogativo sul destino futuro del laghetto fiore all’occhiello della città anni Novanta, divenuto “fardello” di quella attuale. L’enorme superficie in cui si specchia la pieve di fatto non è alimentata in modo costante da un’erogazione idrica, ma si riempie e si svuota a seconda di quel che detta Giove Pluvio. E siccome negli ultimi quaranta giorni si è tenuto ben stretto le sue saette, nella fontana più che pescare si può fare skate. La situazione è nota da tempo e in qualche misura nemmeno dispiace, visto che il ristagno durante i mesi più caldi significa garanzia di zanzare e altri insetti molesti. Tuttavia resta da sciogliere il nodo se il lago dell’enorme spiazzo nel centro città debba restare ancora “fontana” o diventare qualcos’altro. Il regolamento di manutenzione attuale indica che spetta al Consorzio Torri Lombarde la gestione della pompa idrica (attualmente non funzionante), in grado di trasformare l’ambiente in una superficie increspata da onde. In assenza di tale sistema si seguono le oscillazioni del meteo, che riversa le cateratte in novembre e regala il deserto in altre stagioni. Il delicato passaggio sull’utilizzo, o riutilizzo, del laghetto si intreccia poi con altri aspetti emersi negli ultimi anni - amministrazione Dompè - come quello del progetto da 3 milioni di euro per dare un volto completamente nuovo al centro storico nato dall’abbattimento del “Gigantino» e altri edifici della memoria sandonatese. Ma in epoca di recessione, i tre milioni rischiano di essere sul libro dei sogni. L’attuale assessore alle politiche ambientali e verde pubblico Andrea Battocchio è prudente: «Bisogna dialogare col Consorzio. Certamente l’intenzione prioritaria della nuova amministrazione comunale è quella di guidare la transizione dell’ex fontana verso un utilizzo diverso, che semplifichi i costi e le manutenzioni. Potrebbe essere l’estensione dell’area verde o qualcosa di simile».Fonte: Il Cittadino

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