Ristoranti cinesi sotto scacco: trecento chili di alimenti in cattivo
stato di conservazione sotto sequestro e 4500 euro in sanzioni elevate a
due locali sangiulianesi. Nel bilancio dei controlli eseguiti dai
carabinieri della tenenza di San Giuliano lo scorso martedì anche la
denuncia a piede libero del titolare di uno dei locali “visitati”.
Con il
supporto del Nucleo Anti Sofisticazione (Nas) dei carabinieri di
Milano, i militari locali hanno infatti riscontrato una serie di
violazioni gravi. E, non è certo la prima volta che accade, anzi le
ispezioni ai negozi etnici per tutelare i consumatori erano già
avvenute, con identici risultati, a maggio: allora erano finite nel
mirino due macellerie islamiche della città, anche in quella circostanza
multate, dopo il sequestro di carne e la rilevazione di numerose
infrazioni sanitarie.Questa volta è stato il turno di due ristoranti
cinesi. Di uno dei due potrebbe essere richiesta addirittura la
chiusura, dopo la denuncia a piede libero del proprietario alla Procura
della Repubblica di Lodi. D’altronde sono stati trovati prodotti
alimentari in cattivo stato di conservazione; non quelli da banco, ma
una copiosa scorta che era detenuta in un magazzino abusivo, ricavato in
uno scantinato della struttura (che peraltro non risulta nei “disegni”
autorizzati dall’Asl).C’erano circa 300 chilogrammi di scatolame e altri
articoli in vasi e barattoli, in parte maleodoranti e in parte di
dubbia provenienza. I militari hanno contestato la detenzione ai fini
della vendita, della somministrazione o della distribuzione per il
consumo di prodotti in cattivo stato di conservazione (articolo 5
lettera b della legge 283/1962). La situazione del resto del ristorante
non era certo migliore: è stato segnalato nel lungo verbale steso dal
Nas, il mancato rispetto dei requisiti di igiene e la mancata
comunicazione all’autorità competente - in questo caso l’Asl -
dell’esistenza del magazzino abusivo posto nel seminterrato e utilizzato
per stipare gli alimenti sequestrati pur non essendo idoneo.Inevitabile
la contravvenzione di 1.500 euro, mentre è ancora da quantificare,
invece, la multa suppletiva per la presenza di prodotti alimentari mal
conservati. L’autorità sanitaria effettuerà nei prossimi giorni il
sopralluogo per stabilire l’idoneità dell’attività alla vendita e
somministrazione di alimenti e «ordinerà» gli adeguamenti per la messa a
norma dei locali. In caso di mancato adeguamento verrà prescritta la
chiusura del ristorante. Meglio è andata all’altro locale cinese che ha
ricevuto la visita dei militari. Sono state contestate al titolare una
serie di violazioni in materia di igiene previste dai regolamenti della
Comunità Europea e per aver omesso di predisporre le procedure di
autocontrollo in materia di informazione sulla catena alimentare. In
pratica c’erano scarse condizioni d’igiene ed era assente per alcuni
prodotti l’indicazione di provenienza. Il titolare se l’è cavata con
3mila euro di multa e una segnalazione all’Asl di Milano. Fonte: Il Cittadino
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