mercoledì 19 settembre 2012

Sulla Paullese non c’è posto per le bici

Paullese solo per le auto. Dalla scorsa settimana i ciclisti sono stati espulsi dalla superstrada, appena terminato il primo lotto dei lavori. Infatti il passaggio è vietato alle biciclette e la possibilità di raggiungere da Paullo i centri di Mombretto, Pantigliate, Vigliano definitivamente cancellata.
La cittadina con la sede degli ambulatori, con il centro sportivo e vari punti di attrazione per il territorio circostante, sarà isolata dal resto del Sudmilano almeno per le “due ruote” senza motore per tre chilometri e mezzo nel primo tratto. Unico collegamento rimasto la strada consortile Vecchia Paullese. Stretta, con scarsa illuminazione (e qui la nebbia non è un fenomeno insolito), senza banchina d’emergenza e senza pista ciclabile. E tutto in barba all’ordinamento giuridico, del quale in fase di stesura del progetto di raddoppio della Paullese si sarebbero dimenticati gli organi preposti. Almeno è quello che sostiene l’associazione Paullo che Pedala.«La legge 366, che prevede per le strade di nuova costruzione o riqualificate la dotazione di una pista ciclabile, - puntualizza il presidente dell’associazione Ezio Intropido - è stata completamente ignorata. L’unico accesso rimasto è attraverso la strada consortile troppo pericoloso. Per noi utenti non motorizzati sono di notevole importanza i collegamenti intercomunali. Tra l’altro l’assessore provinciale Giovanni De Nicola, nella riunione pubblica dello scorso 10 febbraio presso la sala consigliare di Paullo, ha enfatizzato nella sua presentazione del progetto del lotto 1 della Paullese riqualificata, la presenza di un collegamento ciclabile ininterrotto tra l’Idroscalo a Paullo. La nuova superstrada Paullese è sicuramente una grande opera ma da completare, da mettere in sicurezza, da rendere fluida e, infine, da dotare di un collegamento ciclabile concreto, molto più reale di quello visto sulla carta. Rivolgo quindi all’assessore De Nicola un caldo invito a partecipare con noi ad una pedalata sul tratto Paullo - Mombretto per verificare insieme sul campo la totale inesistenza del suddetto collegamento ciclabile».I problemi non mancano: permangono la strozzatura della rotatoria di Settala e i semafori di San Donato che rappresentano i capolinea dell’“autostrada” più corta della Lombardia (6,910 chilometri secondo Google maps). «C’è da chiedersi dove vanno queste auto che viaggiano a tutto gas - commenta Ezio Intropido, presidente dell’associazione Paullo che Pedala -: non verso il parcheggio di interscambio di San Donato già completo alle 8 del mattino, forse si incolonnano nell’intasata Tangenziale Est, o forse ancora aumentano solo le polveri sottili dell’area metropolitana. Le code restano e la sicurezza?».Non esiste alcuna corsia di emergenza, in caso di guasto si dovrà spingere l’auto fino alle apposite aree di sosta sperando che nel frattempo non si venga travolti. I guard-rail sono così alti da impedire qualsiasi via di fuga in caso di incidente. L’avveniristico tunnel di Vigliano/Pantigliate non è cablato e i cellulari lì sotto non hanno campo.Fonte: Il Cittadino

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