giovedì 4 ottobre 2012

San Donato - Campagnetta, ora è una battaglia legale

È battaglia legale sulla Campagnetta di via Di Vittorio. La società Regondino Srl, proprietaria dell’area, ha presentato un ricorso al Tar (Tribunale amministrativo regionale) chiedendo l’annullamento del Pgt (Piano di governo del territorio) nonché il risarcimento al Comune dell’ingente somma di 4 milioni 300mila euro, lamentando di aver subito un danno in termini di volumetrie.Il privato dal canto proprio ritiene infatti che gli spetti un margine superiore di possibilità di costruire rispetto a quanto definito nello schema in cui sono tracciate le prospettive di sviluppo della città approvato dalla maggioranza dell’ex sindaco Mario Dompé. A questo punto l’attuale giunta in carica, capitanata da Andrea Checchi, sta attendendo il passo formale della notifica del ricorso per dare incarico a un legale di difendere l’ente e di resistere pertanto all’attacco davanti al Tar, che se andasse a buon fine manderebbe in tilt i conti dell’ente.Intanto, si sono mossi anche i cittadini di via Di Vittorio, che in passato avevano formato un fronte compatto, scendendo in campo con una mobilitazione contro la prospettiva di una pioggia di mattoni sull’area verde che sorge a ridosso della sequenza ininterrotta di palazzoni. Con l’appoggio quindi dei partiti di maggioranza, un gruppo di sandonatesi della zona, sentendosi a loro volta danneggiati dal Pgt per la presenza di volumetrie in un un’area che avrebbero voluto che si trasformasse in un parco attrezzato, ha presentato ricorso davanti al presidente della repubblica, Giorgio Napolitano, sempre contro il documento programmatico varato dall’ex esecutivo.Il ricorso è stato firmato da alcuni rappresentanti del comitato “Giù le mani dalla Campagnetta”, nonché da esponenti della nuova delegazione civica che si è formata per tenere alti i problemi del quartiere, con l’appoggio anche di singoli cittadini che hanno condiviso l’idea di salire sulle barricate in una fase in cui la partita sembrava ormai chiusa. Ad aprire nuovi margini di azione è stato proprio l’attacco contro il Comune sferrato dalla società che ha in mano il terreno.Insomma, sulle sorti del rettangolo di terreno che si estende in una parte di San Donato ad alta densità abitativa, dove in un chilometro di strada si susseguono case per circa 6mila persone, si sono aperti due nuovi capitoli. In prima linea: due parti avverse, detentrici di interessi opposti, che intendono entrambe lottare fino in fondo per far valere quelli che ciascuna ritiene siano i propri diritti. Ne consegue un doppio attacco sferrato al complesso strumento programmatico in cui è tratteggiata la città del domani. La proprietà infatti ritiene di aver subito un danno economico rispetto alle aspettative iniziali di realizzare un nuovo comparto residenziale, pertanto chiede l’annullamento del Pgt. I residenti chiedono di fatto la stessa cosa in quanto per loro sono sin troppi i volumi previsti in un luogo che vorrebbero si trasformasse in un indirizzo dove trascorrere i momenti di relax all’aperto, quale sfogo ad asfalto e cemento.I due ricorsi percorrono però binari diversi e fanno leva entrambi su aspetti tecnici-normativi. I responsi che arriveranno dovrebbero, almeno in prima battuta, mettere fine a una guerra che sul territorio di San Donato tiene banco ormai da anni.Fonte: Il Cittadino

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