Non è detto che il nuovo stadio dell’Inter trovi casa a San Donato.
Restano infatti in auge anche altre alternative, a partire proprio
dall’area di Rho-Pero, che ospiterà la vetrina mondiale dell’Expo e che
sembra offrire spazi più ampi dove la squadra di Moratti potrebbe
concentrare i propri investimenti. Le ipotesi, rispetto ad un argomento
che continua ad essere avvolto dal massimo riserbo, dovrebbero trovare
conferme nei prossimi mesi. L’area San Francesco, in mano
all’immobiliare Asio, vanta tra i propri punti forti la collocazione
strategica sia sul piano viabilistico, sia in termini di servizi legati
alla mobilità: vantaggi che sono al centro di una serie di valutazioni.
«Abbiamo incontrato alcuni rappresentanti dell’Inter - spiega il sindaco
Andrea Checchi -, ma per il momento non siamo assolutamente entrati nel
merito del progetto, in quanto si è trattato essenzialmente di scambi
interlocutori incentrati sugli aspetti organizzativi dei prossimi
confronti. Sappiamo che Inter ha delle alternative e dal canto nostro
porremo la massima attenzione al progetto e alle contropartite che ne
potrebbero eventualmente derivare in termini di benefici alla città».
Indiscrezioni rivelano che la squadra nerazzurra insieme al proprio
partner, il colosso di costruzioni cinese China Railway Construction
Corporation, ha necessità di costruire un complesso capace di ruotare 7
giorni su 7 e che non si limiti quindi al calendario di allenamenti e
partite, bensì abbia dalla propria parte anche un centro commerciale,
insieme ad una serie di attività capaci di garantire ritorni economici.
Sul tappeto, di questi tempi non certo floridi, c’è del resto un
investimento principale che dovrebbe ruotare sui 250 milioni per uno
stadio da 60 mila posti. È stato proprio il gruppo asiatico i primi di
agosto ad annunciare in una nota stampa che l’impianto sarebbe sorto a
San Donato, anche se a distanza di un paio di mesi sono ancora attese
conferme. In realtà, anche se la notizia è trapelata nell’estate, un
primo progetto è passato anche delle scrivanie della ex giunta di centro
destra prima delle elezioni. Dopodiché il capitolo ancora tutto da
affrontare è rimbalzato su Andrea Checchi, fresco di insediamento, che
su questo fronte ha già detto che dovrà innanzitutto aprire un confronto
con le sue forze di maggioranza. Intanto, dalla politica bipartisan non
è giunto alcun dissenso, ma solo segnali di cautela da parte del
centrosinistra.Fonte: Il Cittadino
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