mercoledì 24 ottobre 2012

San Donato - Si cosparge di benzina per avere la casa

«Se non mi assegnate una casa popolare mi darò fuoco». Sono le parole urlate tra il panico generale dal 48enne sandonatese che ieri pomeriggio intorno alle 14.30 si è barricato nell'ufficio di un'assistente sociale con in mano una bottiglia di benzina.
L'uomo, un italiano già noto agli operatori del municipio, era entrato normalmente nell'ufficio con in mano una bottiglia di plastica che sembrava contenere una bevanda. In un primo momento non aveva dato segnali di allarme, ma dopo pochi secondi dal suo ingresso ha iniziato a scaldarsi, sollecitando un alloggio. A un certo punto ha versato del carburante per terra, sui mobili e sui suoi abiti, agendo sotto gli occhi dell'assistente sociale che, spaventata dal gesto, è uscita per chiedere aiuto ai colleghi. L’assistito, con alle spalle precedenti penali per reati contro la persona, appena si è trovato solo ha immediatamente approfittato dello scarto di tempo a disposizione per chiudersi a chiave nella stanza. Dall'interno ha più volte minacciato di passare ai fatti e di accendere il fuoco per compiere il gesto estremo. Chiedeva di parlare con il sindaco Andrea Checchi, da cui pretendeva la garanzia di un tetto. «Mi aveva promesso una casa» ha urlato più volte, dando sfogo alla sua disperazione. Sul posto è tempestivamente intervenuto il comandante della polizia locale Fabio Allais insieme ad altri agenti, seguiti subito dopo dai carabinieri di San Donato, allertati da una chiamata al “112”. Anche il primo cittadino, che in quel momento si trovava in municipio, è accorso nel corridoio tentando di riportarlo alla calma.La trattativa però non ha dato i risultati sperati, mentre all'esterno della porta cominciava a diffondersi un forte odore di carburante che si propagava per tutto il piano del comune. Il comandante dei vigili e gli uomini dell'Arma, temendo che potesse accadere il peggio, a quel punto hanno deciso di sfondare la porta a spallate: l’uomo è stato immediatamente bloccato dalle forze dell'ordine e nei suoi confronti è scattato l'arresto per violenza e resistenza a pubblico ufficiale, di cui dovrà rispondere nella giornata odierna davanti al giudice nell’udienza di convalida presso il Tribunale di Milano.In realtà è emerso che in passato al sandonatese in questione era già stata assegnata una casa popolare di proprietà comunale, che gli era poi stata tolta a seguito di morosità, in quanto non pagava il canone di locazione. Certo, in un comune dove nell'area dei servizi sociali si sono già verificati altri episodi simili da parte di soggetti che sono andati in escandescenza, per una manciata di minuti il clima è stato di subbuglio generale.Fonte: Il Cittadino

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