I fiumi tornano a fare paura. Le previsioni di abbondanti piogge dei
prossimi giorni hanno fatto alzare il livello di allerta a Lodi e nella
bassa Lodigiana. In arrivo un progressivo aumento di portata dell’Adda
per effetto delle precipitazioni ed è in crescita anche il Po. C’è un
monitoraggio costante del Consorzio Muzza Basso Lodigiano, che è in
stretto contatto sia con il Comune di Lodi che con le autorità. Al
momento la situazione viene definita sotto controllo. I valori
registrano un livello al ponte storico di Lodi di 0,29 sotto lo zero
idrometrico (alle 18 del di ieri). Il problema è l’afflusso dal lago di
Como (511 metri cubi al secondo) e dal Brembo (213 metri cubi al
secondo), mentre la pioggia accumulata è stata pari 20,2 millimetri. È
stato attivato anche il presidio continuo dei due impianti idrovori
posti lungo l’asse di viale Milano, con controllo costante dei deflussi
dei corsi d’acqua Gelata e Gaetana. «Per ora la situazione è
assolutamente nella norma – fa sapere Ettore Fanfani, direttore del
Consorzio Muzza – sono in crescita i livelli e la portata del fiume, per
effetto delle precipitazioni a monte, ma siamo ancora lontani da valori
di allerta». L’Adda diventa “sorvegliato speciale” per effetto del
maltempo. Secondo i meteorologi di 3bmeteo.com nelle prossime ore in
Lombardia ci sono saranno consistenti precipitazioni. Gli accumuli
saranno anche di 150 millimetri. Questo a causa di una perturbazione
atlantica che ha raggiunto l’Italia e porterà un ciclone molto profondo
su tutto il nord. Da domani arriverà anche l’inverno con ondate di aria
artica che porterà neve sulle Alpi e temperature gelide in pianura. Il
freddo durerà fino ai primi di dicembre. Occhi puntati anche sulla piena
del Po. Il grande fiume che attraversa la Bassa Lodigiana è in
crescita. È stato registrato un metro e mezzo in più in meno di 24 ore.
Ad analizzare l’aumento della portata la Coldiretti, che ha sottolineato
che martedì il fiume era a meno 1,91 metri sotto lo zero idrometrico,
mentre ieri era già salito a meno 39 centimetri. E la progressione
risulta ancora più evidente se si guardano i dati di domenica, quando
sono iniziate le prime piogge e il Po era ancora a meno 2,27 metri. Da
allora l’alveo si è gonfiato a tal punto da salire quasi due metri in
tre giorni. «Siamo ancora sotto il livello di guardia – spiega la
Coldiretti Lombardia – ma è chiaro che la violenza delle precipitazioni
di queste ore sta creando non poche preoccupazioni nelle cascine che si
trovano più vicine al fiume o addirittura all’interno delle aree
golenali. Intanto sale a 3 miliardi di euro la conta dei danni diretti e
indiretti provocati all’agricoltura dagli eventi estremi nel 2012, con
neve e ghiaccio che hanno bloccato l’Italia durante l’inverno e poi da
caldo e siccità estivi che hanno bruciato i raccolti». E dalla
Coldiretti Lombardia hanno aggiunto: «Le alluvioni degli ultimi giorni –
sottolinea la Coldiretti - concludono un anno devastante dal punto di
vista climatico per l’agricoltura che ha provocato un contenimento delle
produzioni nazionali».Fonte: Il Cittadino
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