giovedì 1 novembre 2012

Meleti - Agricoltori riuniti a Meleti: «Un “tavolo” per le ciclabili»

Un tavolo di discussione del progetto di realizzazione di piste ciclabili lungo l’argine del Po e del Gandiolo che veda coinvolti l’ente promotore (Consorzio di bonifica Muzza-Bassa Lodigiana), l’Agenzia interregionale per il Po (Aipo), la Provincia di Lodi, i sindaci dei comuni interessati (Meleti, Castelnuovo Bocca d’Adda e Caselle Landi), le associazioni di categoria degli agricoltori e cacciatori e gli agricoltori stessi, che gestiscono i terreni di confine con gli argini. Questa la richiesta avanzata da un gruppo di agricoltori e cacciatori bassaioli riuniti in un’assemblea pubblica martedì 30 ottobre a Meleti convocata, nella sua duplice funzione di “addetto ai lavori” e di consigliere di minoranza del gruppo Difendiamo Meleti, da Ivano Zilli. «Tra pochi giorni partiranno - ha detto Zilli - i lavori per la realizzazione di queste piste ciclabili sugli argini che da almeno 100 anni noi agricoltori utilizziamo per raggiungere e lavorare nei nostri fondi. È chiaro che se da un lato questo progetto è teso a valorizzare il territorio e la sua natura ecologico-ambientale dall’altro provocherà disagi a chi quotidianamente questo territorio lo vive per lavoro. In questa ottica appare incomprensibile come si sia potuto arrivare a un progetto definitivo-esecutivo senza che gli “utenti” cioè gli agricoltori siano mai stati interpellati o chiamati a esprimere le loro osservazioni. Va supposto - ha concluso Zilli - che un progetto di tale portata, per cui si ipotizza un finanziamento di alcuni milioni di euro, doveva essere a conoscenza della Provincia e dei sindaci del territorio, che però si sono “dimenticati” di far conoscere tali interventi agli agricoltori che in tutti questi anni hanno utilizzato gli argini, ma li hanno anche curati con il taglio diserbante, le riparazioni, il taglio dei vecchi alberi e la messa a dimora di nuovi». Il disappunto e la sensazione di impotenza degli agricoltori presenti - che hanno immaginato «ulteriori balzelli per poter utilizzare gli argini» - è stato efficacemente interpretato da Italo Pedrini, consigliere comunale di minoranza di Castelnuovo Bocca d’Adda, che ha parlato di un «autentico sopruso, di un’evidente prepotenza di un ente superiore che decide di realizzare opere utilizzando finanziamenti pubblici senza coinvolgere chi nel territorio ne usufruisce». Pedrini ha accusato «Provincia ed amministrazioni comunali di aver volutamente ignorato il problema». Infine la proposta di un rinvio dei lavori dopo un incontro chiarificatore e di una convenzione con gli agricoltori per la cura degli argini.Fonte: Il Cittadino

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