giovedì 1 novembre 2012

Trovati ancora veleni nei campi di Orio

Dallo scavo nel terreno è uscito un liquido nero, rifiuto speciale sotterrato da ignoti. Martedì mattina gli agenti della polizia provinciale di Lodi hanno rinvenuto tre fusti contenenti probabilmente catrame all’interno di un’area a Orio Litta già sottoposta due volte a sequestro per abbandono di rifiuti speciali non pericolosi. Le volte scorse gli autori dell’atto criminale si erano limitati a sbarazzarsi di detriti edili da demolizione e da costruzioni, stavolta oltre a quelli hanno seppellito tre contenitori pieni di liquido scuro, a prima vista catrame. Sull’esatta natura della sostanza e sulla sua eventuale pericolosità sono in corso le verifiche dell’Arpa di Lodi, mobilitata dalla pattuglia della polizia provinciale non appena gli scavi hanno portato alla luce i rifiuti speciali. Alla presenza del proprietario del terreno dove è avvenuto il sopralluogo e con l’utilizzo di un escavatore sono stati eseguiti diversi saggi esplorativi sul terreno, fino a che non si è trovato ciò che grazie a una fonte confidenziale si sospettava fosse nascosto in quel punto: detriti edili, rottami ferrosi, sacchetti in plastica, cordame e tre fusti parzialmente pressati contenenti una sostanza nerastra che percolava nel sottosuolo. L’area trasformata in discarica è quella a ridosso della roggia che taglia via Roma, sul limitare del paese: una zona fuori mano che gli “ecofurbi” avevano scelto non a caso. Il traffico di rifiuti però non è passato inosservato, qualcuno se ne è accorto e l’ha segnalato alla polizia provinciale. Dopo il sopralluogo compiuto dagli agenti martedì intorno alle 9, i tecnici Arpa sono arrivati sul posto e hanno eseguito un prelievo-campionamento della sostanza liquida stoccata nei fusti. A questo punto bisognerà attendere l’esito degli esami per scoprire di cosa si tratti esattamente. In base alla classificazione del rifiuto, in particolare alla sua pericolosità o meno, si potranno determinare le pene per i trasgressori: il decreto legislativo 152 del 2006 “Norme in materia ambientale” punisce con l’arresto da tre mesi a un anno o con la multa da 2600 a 26mila euro chiunque abbandoni rifiuti non pericolosi e con l’arresto da tre mesi a due anni o con la multa da 2600 a 26mila euro nel caso di rifiuti pericolosi. Purché si riesca a scoprire chi è stato naturalmente. In attesa dei referti dell’Arpa, i fusti contenenti il liquido nero sono stati incernierati dentro appositi contenitori per impedire che la sostanza continui a filtrare nel terreno e l’intera area sottoposta a sequestro. Ora il materiale è a disposizione dell’autorità giudiziaria, cui spetta il compito di condurre le indagini per far luce sul fatto e sulle possibili ricadute ambientali, oltre ad individuare i responsabili.Fonte: Il Cittadino

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