Dallo scavo nel terreno è uscito un liquido nero, rifiuto speciale
sotterrato da ignoti. Martedì mattina gli agenti della polizia
provinciale di Lodi hanno rinvenuto tre fusti contenenti probabilmente
catrame all’interno di un’area a Orio Litta già sottoposta due volte a
sequestro per abbandono di rifiuti speciali non pericolosi. Le volte
scorse gli autori dell’atto criminale si erano limitati a sbarazzarsi di
detriti edili da demolizione e da costruzioni, stavolta oltre a quelli
hanno seppellito tre contenitori pieni di liquido scuro, a prima vista
catrame. Sull’esatta natura della sostanza e sulla sua eventuale
pericolosità sono in corso le verifiche dell’Arpa di Lodi, mobilitata
dalla pattuglia della polizia provinciale non appena gli scavi hanno
portato alla luce i rifiuti speciali. Alla presenza del proprietario del
terreno dove è avvenuto il sopralluogo e con l’utilizzo di un
escavatore sono stati eseguiti diversi saggi esplorativi sul terreno,
fino a che non si è trovato ciò che grazie a una fonte confidenziale si
sospettava fosse nascosto in quel punto: detriti edili, rottami ferrosi,
sacchetti in plastica, cordame e tre fusti parzialmente pressati
contenenti una sostanza nerastra che percolava nel sottosuolo. L’area
trasformata in discarica è quella a ridosso della roggia che taglia via
Roma, sul limitare del paese: una zona fuori mano che gli “ecofurbi”
avevano scelto non a caso. Il traffico di rifiuti però non è passato
inosservato, qualcuno se ne è accorto e l’ha segnalato alla polizia
provinciale. Dopo il sopralluogo compiuto dagli agenti martedì intorno
alle 9, i tecnici Arpa sono arrivati sul posto e hanno eseguito un
prelievo-campionamento della sostanza liquida stoccata nei fusti. A
questo punto bisognerà attendere l’esito degli esami per scoprire di
cosa si tratti esattamente. In base alla classificazione del rifiuto, in
particolare alla sua pericolosità o meno, si potranno determinare le
pene per i trasgressori: il decreto legislativo 152 del 2006 “Norme in
materia ambientale” punisce con l’arresto da tre mesi a un anno o con la
multa da 2600 a 26mila euro chiunque abbandoni rifiuti non pericolosi e
con l’arresto da tre mesi a due anni o con la multa da 2600 a 26mila
euro nel caso di rifiuti pericolosi. Purché si riesca a scoprire chi è
stato naturalmente. In attesa dei referti dell’Arpa, i fusti contenenti
il liquido nero sono stati incernierati dentro appositi contenitori per
impedire che la sostanza continui a filtrare nel terreno e l’intera area
sottoposta a sequestro. Ora il materiale è a disposizione dell’autorità
giudiziaria, cui spetta il compito di condurre le indagini per far luce
sul fatto e sulle possibili ricadute ambientali, oltre ad individuare i
responsabili.Fonte: Il Cittadino
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