Erano circa le 10.00 di domenica 3 marzo
quando Polizia di stato e Polizia locale, coadiuvati da un massiccio
numero di celerini, sono intervenuti all'interno del mercato domenicale
di San Donato, più noto come "mercato dei ladri" perché all'interno
dell'area recintata antistante al capolinea della linea 3 del metrò, di
proprietà del Comune di Milano ma data in concessione ad Atm, insieme a
bancarelle autorizzate del mercato da anni, spesso, accade di ritrovare
propri beni rubati.
L'operazione massiccia delle forze dell'ordine si è
aperta con il blocco di una "kebaberia ambulante" di una famiglia, di un
uomo chiamato Abdul che, incurante dell'ordinanza del Sindaco Pisapia
datata 14 febbraio che vieta agli autonegozi alimentari la sosta fuori
dall'area «autorizzata» del mercato domenicale di San Donato, anche
nella giornata di domenica 3 marzo si è recato in questo luogo, ormai
terra di nessuno, per cercare di guadagnare il pane per la propria
famiglia. E la sua famiglia era presente al completo quando ha alzato le
mani e gridato ai poliziotti: "Arrestatemi", sbraitando, urlando e
piangendo davanti ai figli alle prese con il lavoro.
Mentre la polizia interveniva sulla bancarella di Abdul l'attività intorno proseguiva incessantemente tra bancarelle autorizzate e abusivi. È soprattutto destinata a loro la maxi operazione delle forze dell'ordine, a quelle bancarelle abusive che sono state dirottate in questa zona dell'hinterland milanese per liberare l'area che avevano occupato abusivamente in via Ripamonti. L'hanno trasferito lì, all'interno di un'area recintata, ma che all'epoca, alla fine degli anni Novanta, era in aperta campagna. Il mercato del libero scambio negli anni è cresciuto a dismisura, sulla cartaautogestito da un'associazione, di fatto fuori controllo.
Mentre la polizia interveniva sulla bancarella di Abdul l'attività intorno proseguiva incessantemente tra bancarelle autorizzate e abusivi. È soprattutto destinata a loro la maxi operazione delle forze dell'ordine, a quelle bancarelle abusive che sono state dirottate in questa zona dell'hinterland milanese per liberare l'area che avevano occupato abusivamente in via Ripamonti. L'hanno trasferito lì, all'interno di un'area recintata, ma che all'epoca, alla fine degli anni Novanta, era in aperta campagna. Il mercato del libero scambio negli anni è cresciuto a dismisura, sulla cartaautogestito da un'associazione, di fatto fuori controllo.
Mentre la polizia stringeva il cordone intorno alla
kebaberia ambulante c'erano oltre 400 espositori che hanno sistemato la
merce e iniziato a lavorare. Ogni espositore per presenziare all'interno
degli spazi deve pagare ben 100 euro per ogni domenica. All'esterno
dell'area recintata poi, il suk continua in una distesa di bancarelle
abusive, da Via Marignano al capolinea della linea 3 del metrò, sopra e
sotto il mezzanino. Fonte: MilanoToday
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