venerdì 23 agosto 2013

Fukushima, 'grave' fuga di acqua radioattiva. Reazione della Cina: 'Vogliamo informazioni'

L'autorità di controllo nucleare del Giappone ha valutato "livello 3", pari a "incidente grave" sulla scala internazionale degli eventi nucleari (ines), la fuoriuscita di 300 tonnellate di acqua altamente radioattiva che si è verificata recentemente dalla centrale di Fukushima. E di cui ha dato notizia la Tepco, la società che gestisce l'impianto.

La classificazione al livello 3, su una scala che va da 0 a 7, corrisponde al "rilascio di grandi quantità di materiale radioattivo all'interno della struttura". Tuttavia, l'autorità ha deciso di chiedere anche il parere dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) prima di prendere una decisione definitiva. L'incidente di Fukushima dell'11 marzo 2011 resta, invece, a livello 7, il più alto, corrispondente a "notevoli effetti sulla salute e sull'ambiente".

La reazione cinese. Intanto la Cina si dichiara "sotto shock" dopo aver appreso del versamento d'acqua contaminata. Lo ha affermato oggi, in un comunicato, il ministero degli Esteri di Pechino. La Cina chiede al vicino di "fornire rapidamente informazioni precise, approfondite e significative" sulla fuga di liquido radioattivo dalla centrale.

Studio sui tumori alla tiroide. Gli scienziati, invece, si muovono per valutare l'impatto sulla salute delle radiazioni liberate durante l'incidente del 2011. Secondo uno studio condotto sugli abitanti della regione vicina all'impianto, sono stati rilevati diciotto casi di cancro alla tiroide, in ragazzini minori di 18 anni. Non è stato ancora accertato, tuttavia, un legame causale tra l'esposizione alle radiazioni e i tumori rilevati.

I test medici sono stati eseguiti su circa 200 mila under 18 da un comitato locale per la tutela della salute pubblica. Rispetto al precedente monitoraggio, nel giugno scorso - riporta l'agenzia di stampa Kyodo News Agency - le diagnosi di tumore alla tiroide sono salite a 18 (6 casi in più), mentre i casi sospetti sono passati in questo periodo da 15 a 25.

Gli esperti nominati dall'autorità prefettizia di Fukushima ritengono però che questi tumori non siano direttamente legati all'incidente alla centrale giapponese. Secondo gli specialisti, che si basano su quanto è stato osservato per esempio dopo l'incidente nucleare di Chernobyl nel 1986, 2 anni sono troppo pochi per rilvevare. eventuali conseguenze dirette delle radiazioni. Per stabilire un'associazione causa-effetto, spiegano, devono passare da 3 a 5 anni.Fonte: La Repubblica.it

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