Storia di una diva del cinema italiano
Chi la conosce bene potrebbe giurare che curerà in ogni dettaglio
la giornata del 20 settembre (il giorno del suo 80mo compleanno) e con
tutti farà finta che sia un momento come ogni altro. Ma per chi come
Sophia Loren è divina nella vita, per chi è stata l'incontrastata star
del cinema italiano e una delle 25 stelle più brillanti del firmamento
di Hollywood, l'appuntamento con gli 80 anni resta una "giornata
particolare". La sua vita è ormai leggenda, fin dall'infanzia stentata a
Pozzuoli alla ferrea mamma Romilda che la vede come il riscatto delle
occasioni perdute (doveva andare a Hollywood ma rimase incinta), dai
primi passi sui rotocalchi e nei fotoromanzi fino al Premio Miss
Eleganza creato per lei al concorso di Miss Italia nel 1950. Strano a
dirsi per un'attrice che meglio di chiunque altro ha incarnato la
"napoletanità" come essenza della vita e cultura di strada dai valori
universali, Sofia Scicolone Villani, è nata a Roma, figlia del marchese
siciliano Riccardo Scicolone Murillo, che riconobbe la bimba ma non
sposò mai Romilda.
La sua carriera ha tappe tanto precise quanto note: dapprima una
quindicina di piccoli ruoli a fianco dei mostri sacri dell'epoca
(memorabile la sua apparizione in "Due notti con Cleopatra"; poi il
concorso di bellezza che la fa notare al produttore Carlo Ponti e il
contratto di esclusiva che per lui firma nel 1951: sette anni per
diventare una diva internazionale prima col nome di Sofia Lazzaro e poi
come Sophia Loren. Il primo film che farà storia è "Carosello
napoletano" di Ettore Giannini (1954) poi a fianco di Totò in "Tempi
nostri" (Alessandro Blasetti) e infine con il suo vero pigmalione,
Vittorio De Sica, in "L'oro di Napoli" e con il suo partner
irripetibile, Marcello Mastroianni in "Peccato che sia una canaglia"
ancora di Blasetti. Per la Loren quel '54 resterà l'anno memorabile e da
lì parte tutto: il suo personaggio, la sua icona, la sua anima
d'attrice. Dopo essere diventata una diva italiana, una "maggiorata"
degna di rivaleggiare con Gina Lollobrigida di cui prende il posto nel
terzo episodio della trilogia "Pane amore e..." (Dino Risi, 1956) arriva
per lei il successo internazionale grazie alla celebre copertina di
"Life" che la incorona come emblema della bellezza mediterranea. Carlo
Ponti (che nel frattempo convive con lei dando scandalo perchè non può
divorziare dalla prima moglie secondo la legge italiana) la accompagna
nell'avventura a Hollywood dove troverà partner come Cary Grant (amico
fedele e assiduo corteggiatore), Frank Sinatra, John Wayne, William
Holden, Tony Perkins e perfino Marlon Brando.
Ma nonostante una felice parentesi americana in cui si confronta da
pari a pari con le dive più popolari come Marilyn Monroe, Liz Taylor,
Ingrid Bergman, è tornando a casa che ottiene la consacrazione mondiale.
Ed è di nuovo grazie ai due soli uomini che nella vita ha tenuto nel
cuore oltre al marito: Vittorio De Sica che le fu maestro e che la portò
all'Oscar per "La ciociara" (1962) e Marcello Mastroianni con cui fece
coppia fissa in ben 15 film. I tre si ritrovarono tutti insieme sul set
di "Ieri, oggi, domani" del '63 e portarono il film fino all'Oscar per
il miglior film straniero e poi in "Matrimonio all'italiana" dell'anno
successivo. La lista dei suoi film indimenticabili è lunghissima ma un
capitolo a parte meriterebbe "Una giornata particolare" del 1977 quando
Ettore Scola la rimise a fianco di Mastroianni per quello che resta
forse il più bel film sul fascismo nella storia del cinema italiano e
che proprio nei giorni scorsi ha rivisto la luce in uno spettacolare
restauro digitale alla Mostra di Venezia. Altrettanto lunga è la lista
dei primi di prima grandezza conquistato da Loren in circa 60 anni di
attività: dall'Oscar alla carriera del 1991 ai sei David di Donatello,
dalla Coppa Volpi del 1958 ("Orchidea nera" di Martin Ritt) alla Legion
d'onore del '91, dall'Orso d'oro del '94 al Leone d'oro alla carriera
del '98.
Ma i riconoscimenti sono talmente tanti che nel 2009 è entrata nel
Guinness dei primati come l'attrice italiana più premiata di sempre. Se
la sua vita privata è sempre stata improntata alla massima riservatezza
(moglie esemplare, madre felice di Carlo Jr. e Edoardo, nonna di quattro
nipotini), quella pubblica è stata burrascosa: dall'accusa di
concubinato per la sua storia d'amore con Ponti al cambio forzato di
cittadinanza (divenne francese per poter sposare l'uomo della sua vita),
dalle accuse di evasione fiscale in cui difese a spada tratta il marito
seguendolo nell'esilio americano fino all'arresto per frode finanziaria
che le costò 17 giorni di prigione a Caserta salvo poi essere
interamente scagionata nel successivo giudizio penale. Non è facile dire
dove stia il fascino segreto di Sophia Loren: se all'inizio della
carriera la sua prorompente bellezza rompeva ogni argine, nel corso
degli anni la sua abnegazione ferrea, la sua maniacale precisione
d'attrice, la cortina di silenzio che ha sempre saputo frapporre tra se e
il suo pubblico pur restando calorosa e alla mano nelle apparizioni,
hanno fatto sì che si sia costruita una magica torre d'avorio intorno. E
nemmeno l'autobiografia che finalmente ha dato alle stampe deroga dalla
consegna della riservatezza. Sicchè quando è apparsa lo scorso maggio
sulle scale del Palais des Festival di Cannes per accompagnare il breve
film da "La voce umana" di Cocteau girato dal figlio Edoardo, è stata
accolta come una vera regina. Forse l'ultima vera regina. Fonte Ansa.it
Nessun commento:
Posta un commento