Alla fine è successo quello che in molti si
aspettavano da tempo. I veleni di questi ultimi mesi, le accuse di mancanza di
trasparenza amministrativa, non lasciavano alcun dubbio, le politiche di Zambon non sono più gradite alla maggioranza
del Consiglio Comunale. Venerdì 17 è stata depositata la mozione di sfiducia,
firmata dai dissidenti ex Pd Capriglia e Baratella; dai grillini Toselli e Spreafico; dagli azzurri di Forza Italia, Falletta, Di Palma e Bruschi; dall'esponente
della lista civica Noi di Peschiera, Chiara Gatti e dal Presidente del Consiglio Comunale Antonella Parisotto, nella conferenza dei
capogruppo di lunedì 20 luglio il Presidente del Consiglio Comunale ha chiesto
di inserire la mozione nell'ordine del giorno secondo il regolamento in vigore.
Infatti la mozione va discussa in Consiglio comunale tra il 10° e il 30° giorno
successivi al suo deposito. Il segretario comunale appena nominato ha messo in
discussione l’iter procedurale, adducendo obiezioni sulle firme scansionate
poste sul documento e ha chiesto tempo per verificare la situazione. La decisione dovrà avvenire entro giovedì 23 luglio, ultimo giorno utile per la modifica dell’ordine del giorno del Consiglio
comunale già indetto. Antonella Parisotto dal canto suo ha fatto sapere che
nell'ultimo anno anche altri documenti per il funzionamento del Consiglio
Comunale hanno seguito la stessa procedura in materia di firma, per cui se non dovesse essere inserita la mozione di sfiducia
che metterebbe la parola fine all'amministrazione Zambon, vorrebbe dire che
alcuni atti di questa Amministrazione sono illegittimi. Intanto i Consiglieri del Partito Democratico fanno sapere con un
comunicato stampa che risultano incomprensibili le motivazioni politiche della
mozione di sfiducia e aprono alle forze di minoranza: «…che hanno già dimostrato di essere capaci di guardare agli
interessi della città…». In pratica piuttosto di andare alle elezioni dopo un anno
di commissariamento, il PD è disposto a trovare un accordo con alcuni elementi
accondiscendenti della minoranza per amministrare ancora la città. Questa
ultima affermazione dei Consiglieri del PD sembra più una strategia politica
per rompere il fronte anti-Zambon, gli interessati smentiscono
categoricamente che ci possa essere qualsiasi tipo di inciucio con questa
Amministrazione.Fonte: 7giorni
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